(Drop of Light/Shutterstock) KIEV – Il governo ucraino ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale in memoria delle 18 vittime – tra cui nove bambini – dell’attacco missilistico russo avvenuto venerdì scorso contro Kryvyi Rih, città natale del presidente Volodymyr Zelensky. Nell’attacco sono rimaste ferite 74 persone, alcune delle quali in gravi condizioni.
La tensione resta alta anche nella capitale: durante la notte sono state udite forti esplosioni a Kiev, dove è stata attivata la difesa aerea. A renderlo noto è stato Timur Tkachenko, capo dell’Amministrazione militare della città, che ha confermato l’intercettazione di alcuni droni o missili in volo.
Sul fronte diplomatico, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di ritenere che sia Vladimir Putin che Zelensky siano “pronti a un accordo”. Tuttavia, lo stesso presidente ucraino ha sottolineato che un cessate il fuoco, nelle attuali condizioni, non rappresenterebbe la fine del conflitto.
“Un cessate il fuoco non significa la fine della guerra. Al contrario, apre la porta alla vera diplomazia, ma solo se fondato sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha dichiarato Zelensky in un messaggio diffuso sui social.
Il bilancio dell’attacco su Kryvyi Rih, uno dei più gravi degli ultimi mesi, ha suscitato forte commozione in tutto il Paese, con cerimonie commemorative previste in diverse città ucraine. Intanto, i vertici militari continuano a monitorare la situazione sul fronte e a rafforzare le difese, in attesa di sviluppi anche sul piano internazionale.
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