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Ucraina, tensioni e diplomazia: Putin incontra l’inviato Usa a San Pietroburgo. Trump attacca, Londra pronta a nuovi aiuti e forse truppe

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San Pietroburgo – In un clima di crescente tensione internazionale, si è tenuto oggi un colloquio di circa due ore tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato statunitense Steve Witkoff. L’incontro, definito dal Cremlino come «professionale», si è svolto nella Biblioteca presidenziale di San Pietroburgo e ha visto la partecipazione anche di alti funzionari russi: l’assistente del presidente Yuri Ushakov e Kirill Dmitriev, capo del Fondo russo per gli investimenti diretti e rappresentante speciale per la cooperazione economica con i Paesi stranieri.

A renderlo noto è l’agenzia Ria Novosti, mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato che il vertice si è svolto in un clima «costruttivo», senza però rilasciare ulteriori dettagli sul contenuto del dialogo. L’incontro arriva in un momento delicato del conflitto in Ucraina e apre uno spiraglio di diplomazia tra Washington e Mosca, finora ai ferri corti.

Trump: “Una guerra che non sarebbe mai accaduta se fossi stato presidente”

Sul fronte americano, Donald Trump torna ad attaccare la gestione del conflitto, puntando il dito contro l’amministrazione Biden. In un post pubblicato sul suo social network Truth, l’ex presidente ha scritto:

«La Russia deve muoversi. Troppe persone stanno morendo, migliaia a settimana in una guerra terribile e senza senso. Una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere e non sarebbe mai accaduta se io fossi stato presidente».

Parole che suonano come una critica diretta alla politica estera degli Stati Uniti e una dichiarazione d’intenti in vista della prossima tornata elettorale.

Londra rilancia: 450 milioni di sterline di aiuti militari all’Ucraina

Nel frattempo, il Regno Unito si prepara ad annunciare un nuovo maxi-pacchetto di aiuti militari all’Ucraina da 450 milioni di sterline (circa 522 milioni di euro). L’annuncio ufficiale è atteso per venerdì prossimo a Bruxelles, in occasione della riunione del “Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina”, co-presieduto da Londra e Berlino.

Secondo un’indiscrezione del Daily Telegraph, il governo britannico starebbe valutando anche l’invio di truppe sul territorio ucraino per un periodo massimo di cinque anni. I militari avrebbero funzione deterrente, in attesa della rimilitarizzazione del Paese, per dissuadere ulteriori azioni militari da parte della Russia.

Uno scenario ancora instabile

Con il conflitto che continua a mietere vittime e la diplomazia che tenta di riemergere tra spiragli e minacce, l’Europa resta sospesa tra guerra e pace. Da un lato, i segnali di apertura come il colloquio a San Pietroburgo; dall’altro, la crescente militarizzazione e il rischio di un’escalation che coinvolga sempre più attori globali.

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