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Trump sul commercio internazionale: “Siamo in una buona posizione con la Cina”. Ue valuta contromisure contro le Big Tech

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WASHINGTON – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato recentemente dei dazi imposti alla Cina e sulle tariffe internazionali, esprimendo fiducia in un esito positivo dei negoziati con Pechino. Durante una dichiarazione pubblica, Trump ha affermato: “Sono sempre andato d’accordo con Xi”, facendo riferimento al presidente cinese Xi Jinping, e ha aggiunto: “Penso che verrà fuori qualcosa di positivo con la Cina” riguardo alla disputa commerciale in corso.

Dazi e tariffe internazionali

Trump ha anche commentato la sospensione delle tariffe su alcuni paesi per un periodo di 90 giorni, specificando che non è stato l’andamento dei Treasury (titoli di stato americani) a influenzare questa pausa, ma piuttosto la posizione favorevole in cui gli Stati Uniti si trovano nelle trattative globali. “Stiamo parlando con molti Paesi, siamo in una buona posizione”, ha dichiarato il leader americano, suggerendo che la strategia commerciale del suo governo sia ben definita e in grado di generare vantaggi a lungo termine per l’economia degli Stati Uniti.

Trump ha infine cercato di rassicurare sul futuro del dollaro, affermando che il biglietto verde rimarrà sempre la valuta di riferimento globale, nonostante le sfide economiche e le incertezze sul commercio internazionale.

L’Unione Europea e le contromisure sulle Big Tech

Nel frattempo, l’Unione Europea ha espresso preoccupazioni riguardo agli effetti dei dazi imposti da Trump, suggerendo che, sebbene gli Stati Uniti possano trarre vantaggi da alcune misure, i dazi potrebbero danneggiare l’economia americana più che quella europea. La presidente della Commissione EuropeaUrsula von der Leyen, ha anche accennato a possibili contromisure da parte dell’Europa, come l’introduzione di una tassa sui ricavi pubblicitari digitali delle Big Tech, per bilanciare gli effetti della politica commerciale statunitense.

Tuttavia, il ministro delle Finanze tedesco, Jörg Kukies, ha esortato alla cautela, sottolineando che, nonostante le difficoltà, non esistono alternative praticabili per passare a provider di cloud o intelligenza artificiale con una scalabilità simile a quella delle principali aziende tecnologiche americane.

Fonti di Bruxelles hanno confermato che, per il momento, il focus principale resta il negoziato con gli Stati Uniti, con l’Europa pronta a esplorare altre opzioni se le discussioni dovessero non produrre risultati soddisfacenti.

La Commissione Europea e il Patto di Stabilità

Sul fronte europeo, la Commissione Europea ha respinto la possibilità di una sospensione completa del Patto di Stabilità, come accaduto durante la pandemia di Covid-19, in risposta a eventuali sconvolgimenti causati dai dazi imposti da Trump. Il commissario europeo all’EconomiaValdis Dombrovskis, ha chiarito che non c’è alcuna necessità di sospendere le regole fiscali in quanto la condizione economica dell’Ue non soddisfa i criteri necessari, ossia una grave recessione economica.

Dombrovskis ha sottolineato che, nonostante l’incertezza globale, si prevede una crescita economica nell’Ue anche se, come ha spiegato, “è chiaro che saranno proprio gli Stati Uniti a essere la parte più danneggiata” da questi dazi. L’effetto, infatti, potrebbe ridurre il potere d’acquisto dei consumatori americani, erodere i salari reali e aumentare i costi di produzione dovuti ai beni importati.

In ogni caso, la Commissione ha fatto sapere che le tariffe già in vigore stanno comunque esercitando un duro impatto sull’economia globale, e le autorità europee continueranno a monitorare gli sviluppi.

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