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Trump tende la mano alla Cina: “Con Xi buon rapporto, qualcosa di positivo verrà fuori”

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Esenzioni sui dazi per prodotti elettronici, ma Pechino avverte: “Rischio crisi umanitaria”

WASHINGTON / PECHINO / BRUXELLES – “Sono sempre andato d’accordo con Xi, penso che verrà fuori qualcosa di positivo con la Cina.” Con queste parole, Donald Trump prova ad abbassare i toni della tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina. Parlando dei dazi imposti a Pechino, l’ex presidente americano ha sottolineato che i negoziati sono in corso: “Stiamo parlando con molti Paesi, siamo in una buona posizione.”

Trump ha chiarito che la sospensione per 90 giorni delle tariffe verso altri Stati non è stata influenzata dall’andamento dei Treasury e ha voluto rassicurare anche sul fronte valutario: “Il dollaro rimarrà sempre la valuta di riferimento.”

Esclusi smartphone e chip dai dazi

Nel frattempo, Bloomberg ha riportato che, secondo quanto rivelato dalla gazzetta ufficiale, l’amministrazione Trump ha esentato dai dazi numerosi dispositivi elettronici di largo consumo come smartphone, computer, hard disk, processori e chip di memoria, oltre a macchinari per semiconduttori. Una decisione significativa, considerando che molti di questi prodotti non vengono fabbricati negli USA. Tuttavia, le esenzioni potrebbero essere solo temporanee.

La Cina avverte: “Dazi pericolosi per i Paesi in via di sviluppo”

Pechino non resta a guardare. Il ministro del Commercio cineseWang Wentao, ha dichiarato che la strategia americana dei dazi potrebbe avere gravi conseguenze a livello globale: “La continua introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti causerà gravi danni ai Paesi in via di sviluppo e potrebbe persino innescare una crisi umanitaria.” Wang ha aggiunto che le contromisure della Cina sono pensate per difendere i suoi interessi legittimi e promuovere “l’equità e la giustizia nella comunità internazionale”.

L’Europa valuta una tassa sulle Big Tech

Anche l’Unione Europea osserva con attenzione lo scenario e non esclude contromisure. La presidente Ursula von der Leyen ha accennato all’ipotesi di una tassa sui ricavi pubblicitari digitali, che colpirebbe in particolare le Big Tech americane.

Il ministro delle Finanze tedescoJörg Kukies, ha però invitato alla cautela: “Non abbiamo vere alternative. Ho parlato con alcuni rappresentanti aziendali e mi hanno detto che non esistono provider di cloud o intelligenza artificiale con la stessa scalabilità.” Bruxelles conferma che, nonostante le tensioni, il focus resta sul negoziato con Washington.

In sintesi, mentre Trump mostra aperture verso Pechino e concede tregue su alcune categorie di prodotti, la Cina risponde con toni duri e l’Europa si muove con prudenza, cercando di evitare uno scontro diretto ma pronta a difendere i propri interessi.

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