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Strage a Sumy: attacco missilistico russo provoca 32 morti. Cresce la tensione internazionale

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Un nuovo, tragico capitolo si aggiunge alla guerra in Ucraina. Un attacco missilistico russo ha colpito la città di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale, provocando 32 morti, tra cui due bambini, e oltre 90 feriti, secondo quanto riferito dal Servizio statale di emergenza ucraino.

L’attacco ha sollevato un’ondata di indignazione a livello internazionale. Gli Stati Uniti hanno condannato con fermezza l’azione militare: “L’attacco a Sumy ha superato i limiti della decenza”, hanno dichiarato fonti ufficiali americane, puntando il dito contro l’escalation russa e definendola una brutale violazione del diritto umanitario.

Anche la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha espresso la sua condanna in una nota ufficiale: “A Sumy un altro orribile e vile attacco russo. L’Italia è vicina al popolo ucraino e sostiene ogni sforzo per fermare questa barbarie”.

Intanto, sul piano diplomatico, le pressioni su Mosca si fanno sempre più forti. Secondo quanto riportato dal portale Axios, il rappresentante del presidente degli Stati Uniti avrebbe consegnato un ultimatum diretto al Cremlinose la Russia non accetterà di porre fine ai combattimenti entro la fine di aprile, sarà colpita da nuove e più dure sanzioni, oltre alla conferma di quelle già in vigore.

Anche Donald Trump, in un intervento che ha suscitato clamore, ha manifestato la propria impazienza nei confronti dell’atteggiamento russo, affermando che “la Russia si deve muovere”, in un chiaro messaggio rivolto a Vladimir Putin.

L’attacco a Sumy riaccende i riflettori su un conflitto sempre più feroce, che continua a mietere vittime tra i civili e a compromettere ogni spiraglio di dialogo. E mentre le diplomazie internazionali cercano una via d’uscita, la guerra continua a seminare morte e devastazione nel cuore dell’Europa.

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