Esenzioni dai dazi su elettronica, ma Pechino avverte: “Rischio crisi umanitaria”. Ue pronta a tassare le Big Tech
Washington – “Sono sempre andato d’accordo con Xi, penso che verrà fuori qualcosa di positivo con la Cina”. Con queste parole il presidente americano Donald Trump ha voluto rassicurare sul fronte dei rapporti con Pechino, dopo mesi di tensioni legate alla guerra commerciale. Parlando dei dazi imposti nei confronti della Cina, Trump ha lasciato intendere spiragli per una possibile intesa, sottolineando anche come gli Stati Uniti siano “in una buona posizione” nei colloqui in corso con diversi Paesi.
Il leader americano ha chiarito che la sospensione di 90 giorni delle tariffe per gli altri Stati non è stata influenzata dall’andamento dei Treasury, e ha predicato calma anche sul fronte valutario, affermando che il dollaro “rimarrà sempre la valuta di riferimento”.
Intanto, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, Trump ha deciso di esentare dai dazi reciproci una lunga serie di dispositivi elettronici – tra cui smartphone, computer, hard drive, processori e chip di memoria – che non vengono prodotti negli Stati Uniti. Anche i macchinari per la produzione di semiconduttori rientrano nelle esenzioni. Tuttavia, la misura potrebbe essere temporanea.
Cina: “Rischio crisi umanitaria”
Non si è fatta attendere la risposta da Pechino. Il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, ha avvertito che “la continua introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti causerà gravi danni ai Paesi in via di sviluppo” e potrebbe persino “innescare una crisi umanitaria”. Wang ha ribadito che le contromisure della Cina mirano a difendere i suoi interessi legittimi e a sostenere l’equità a livello globale.
Ue sulle contromisure: “Focus sulle Big Tech”
Nel frattempo, anche l’Unione Europea si prepara a una possibile reazione. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato che tra le opzioni allo studio c’è una tassa sui ricavi pubblicitari digitali delle Big Tech, come forma di risposta indiretta alle misure commerciali statunitensi.
Il ministro delle Finanze tedesco, Jörg Kukies, ha però invitato alla cautela: “Non abbiamo vere alternative tecnologiche. Non esistono provider di cloud o intelligenza artificiale con la scalabilità necessaria per sostituire quelli americani”.
Fonti di Bruxelles confermano che il focus rimane il dialogo con Washington, ma non si escludono misure concrete nel breve termine, soprattutto per tutelare la competitività tecnologica europea.
Il nodo immigrazione
A rendere ancora più acceso il clima attorno alla Casa Bianca, il Washington Post riporta indiscrezioni secondo cui Trump starebbe pianificando la deportazione di un milione di migranti nel suo primo anno di nuovo mandato. Una mossa che, se confermata, rischierebbe di riaccendere il dibattito politico e sociale negli Stati Uniti e a livello internazionale.
Tra dazi, diplomazia economica e tensioni interne, il panorama globale resta altamente instabile e in continua evoluzione.
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