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Trump rilancia la guerra dei dazi: nel mirino anche i chip. Pechino reagisce sulle terre rare

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Washington/Pechino – Donald Trump torna a parlare la lingua dei dazi, riaccendendo i toni della guerra commerciale, con un nuovo affondo destinato a scuotere i mercati globali. L’ex presidente degli Stati Uniti, che sembra già in piena campagna elettorale, ha annunciato l’intenzione di estendere i dazi anche al settore dei semiconduttori, citando motivi legati alla sicurezza nazionale.

“Nessun Paese può restare impunito per gli squilibri commerciali ingiusti e per le barriere non tariffarie usate contro di noi, soprattutto dalla Cina”, ha dichiarato Trump durante un comizio, promettendo nuove misure “nei prossimi giorni”. Tra queste, tariffe sui chip e la possibilità di revocare le esenzioni temporanee sui dazi per smartphone e PC.

Il messaggio è chiaro: nessuna eccezione sarà fatta, nemmeno per le industrie tecnologiche più globalizzate. Un avvertimento che rischia di riaccendere tensioni commerciali con Pechino e con gli alleati europei.

La risposta della Cina non si è fatta attendere. Secondo il New York TimesPechino ha sospeso l’export di elementi critici delle terre rare, metalli e magneti fondamentali per la produzione in settori chiave come la difesa, l’elettronica, l’automotive, l’aerospaziale e, ovviamente, i semiconduttori. Una mossa che rappresenta una chiara minaccia di blocco delle forniture all’Occidente, toccando nervi scoperti in un momento di forte dipendenza da questi materiali.

Sul fronte dei mercati, tuttavia, la reazione è stata inizialmente positiva: alla riapertura dopo il weekend, si è registrato un rimbalzo sia nei mercati asiatici che in quelli europei, con gli investitori che cercano di interpretare il reale impatto delle dichiarazioni di Trump.

Il clima resta teso: la guerra dei dazi, apparentemente archiviata negli ultimi anni, sembra pronta a tornare in scena. E stavolta potrebbe colpire il cuore della tecnologia globale.

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