Gerusalemme, 30 aprile 2025 – Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha proclamato lo stato di emergenza nazionale a seguito di un vasto incendio sviluppatosi nei boschi a ridosso di Gerusalemme, che ha costretto alla chiusura dell’autostrada verso Tel Aviv. Al momento, non è ancora chiara l’origine del rogo, ma la coincidenza temporale con un appello incendiario diffuso da Hamas attraverso Telegram desta forte preoccupazione.

Nel messaggio, il gruppo islamista esorta i propri sostenitori a “bruciare Israele”, prendendo di mira boschi, foreste, abitazioni di coloni e ogni possibile bersaglio. Il messaggio è rivolto in particolare ai “giovani della Cisgiordania, di Gerusalemme e ai palestinesi all’interno di Israele”, con l’obiettivo dichiarato di “vendicare Gaza”.

Intanto, l’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza continua a mietere vittime. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, almeno 16 palestinesi sono rimasti uccisi nei raid compiuti dall’alba di oggi, di cui 12 solo nel centro di Gaza City. Nella giornata di ieri, il bilancio complessivo è stato di 38 morti.

In questo scenario di crescente escalation, il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha rivolto un appello urgente al Consiglio di Sicurezza affinché si intervenga con decisione per porre fine al conflitto. “Non è il momento di esprimere sostegno in modo rituale”, ha dichiarato Guterres, “abbiamo superato la fase della formalità. Il tempo stringe”. Il leader delle Nazioni Unite ha ribadito che la soluzione dei due Stati è vicina a un “punto di non ritorno”, sottolineando la responsabilità della comunità internazionale nel prevenire un’“occupazione e una violenza perpetue”.

Parallelamente, sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri iraniano Araghchi ha annunciato per venerdì un incontro a Roma con Francia, Regno Unito e Germania, in vista di un nuovo round di colloqui sul nucleare iraniano con gli Stati Uniti. I tre Paesi europei sono garanti dell’accordo sul nucleare del 2015, attualmente in bilico a causa delle tensioni geopolitiche.