Roma, 7 maggio 2025 – Nel pomeriggio prenderà ufficialmente il via il conclave che porterà all’elezione del 267° Papa della storia della Chiesa cattolica. I 133 cardinali elettori sono tutti arrivati in Vaticano e, nella solenne cornice della Cappella Sistina, è ormai tutto pronto per le votazioni. La prima fumata è attesa per le ore 19 di questa sera, anche se raramente il primo scrutinio si conclude con l’elezione.
Nella giornata di ieri, durante l’ultima congregazione generale, i cardinali hanno affrontato temi centrali per la vita della Chiesa: dagli scandali legati agli abusi alla trasparenza dei conti vaticani, fino all’eredità spirituale e pastorale lasciata da Papa Francesco, soprattutto il suo instancabile impegno per la pace.
Proprio su questo punto, l’assemblea dei cardinali ha voluto lanciare un accorato appello per un cessate il fuoco globale e per una pace “giusta e duratura” in Ucraina, in Medio Oriente e “in tante altre parti del mondo dilaniate dalla violenza”.
Nel frattempo, si sono compiuti gli antichi riti che segnano la fine di un pontificato e l’inizio della sede vacante: è stato annullato l’”Anello del Pescatore” di Papa Francesco, il sigillo personale del Pontefice, e sono stati rotti i sigilli apostolici, passaggi simbolici che aprono ufficialmente la strada alla nuova elezione.
“Nel mondo diviso, serve un Papa che unisca, presente e vicino”: questa, secondo alcuni cardinali, sarà la bussola per la scelta del prossimo Pontefice. Il profilo cercato è quello di un pastore capace di dialogare con tutte le periferie del mondo, di ascoltare il dolore e le speranze dei popoli, e di riportare la Chiesa al centro del dibattito spirituale e umano globale.
Con il conclave ormai avviato, il mondo intero attende ora quel segnale che da secoli emoziona credenti e osservatori: la fumata bianca che annuncia l’“Habemus Papam”.
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