Papa Leone XIV: “Ridurre Gesù a superuomo è ateismo di fatto”. La prima omelia del nuovo Pontefice nella Cappella Sistina

Gdp Avatar

CITTÀ DEL VATICANO, 9 maggio 2025 – Una prima omelia intensa, personale e teologicamente profonda quella pronunciata questa mattina nella Cappella Sistina da Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, eletto da pochi giorni alla guida della Chiesa cattolica. Davanti al Collegio dei Cardinali, il nuovo Pontefice ha scelto di iniziare a braccio, in inglese, la lingua della sua terra d’origine, per poi proseguire in italiano.

Voi mi avete chiamato a portare quella croce e ad essere benedetto con quella missione” – ha detto rivolgendosi ai cardinali – “e so di poter contare su ognuno di voi per camminare con me mentre continuiamo come Chiesa, come comunità di amici di Gesù”.

Con voce ferma e tono commosso, Papa Leone XIV ha esordito citando il Salmo del giorno:

Canterò un cantico nuovo al Signore perché ha compiuto meraviglie, e non solo con me, ma con tutti noi”.

Il Pontefice ha poi espresso gratitudine per la comunione spirituale e la responsabilità condivisa nel guidare il popolo di Dio, ribadendo la centralità della missione evangelica e del legame tra fede, fraternità e testimonianza.

Il commento al Vangelo di Matteo: “Sparire perché rimanga Cristo”

La seconda parte dell’omelia, pronunciata in italiano, è stata dedicata al commento del Vangelo secondo Matteo, con un passaggio particolarmente forte e significativo:

Anche oggi Gesù è spesso ridotto a una figura carismatica o a una sorta di superuomo, e ciò accade non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati. Vivere la fede in questo modo è ateismo di fatto.”

Un monito netto contro le semplificazioni della figura di Cristo, che secondo Leone XIV rischiano di svuotare il cuore stesso del messaggio cristiano. Il Papa ha quindi richiamato i pastori della Chiesa a un modello di servizio ispirato all’umiltà evangelica:

Un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccoli perché Lui sia conosciuto e glorificato (cfr Gv 3,30).”

E ha concluso con una preghiera personale:

Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria, Madre della Chiesa.”

Con questa prima omelia, Papa Leone XIV ha tracciato la linea spirituale e pastorale del suo pontificato: una Chiesa umile, amica di Gesù, serva del Vangelo, decisa a riportare Cristo – e non la figura del leader – al centro della fede.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *