L’elezione di Robert Francis Prevost al soglio pontificio con il nome di Leone XIV segna un momento storico e ricco di significato per la Chiesa cattolica. È il primo papa proveniente dagli Stati Uniti e il primo, in epoca moderna, a uscire dalle fila dell’Ordine di Sant’Agostino, una delle famiglie religiose più antiche e influenti del cattolicesimo. La sua elezione riaccende i riflettori sulla spiritualità agostiniana, radicata nel pensiero di Agostino di Ippona, padre della Chiesa, vescovo e autore di opere fondanti della teologia cristiana come Le Confessioni e La Città di Dio.
L’evento non è solo un simbolo di rinnovamento: rappresenta anche un ponte tra storia, spiritualità e futuro. Con una formazione intellettuale profonda e una vasta esperienza internazionale — da superiore generale dell’Ordine, a vescovo in Perù, fino a prefetto del Dicastero per i vescovi — Leone XIV porta con sé una visione universale, maturata nei contesti più diversi della Chiesa globale.
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. I vescovi statunitensi, pur riconoscendo che Papa Leone XIV non è mai stato membro della loro conferenza episcopale — poiché operava in Perù —, hanno espresso grande gioia e fiducia nella sua guida, sottolineando la sua “esperienza internazionale” e la sua dedizione al Vangelo come segni di speranza per il futuro.
Anche il fratello John Prevost ha commentato l’elezione, definendola “scioccante” e raccontando con emozione il momento in cui la famiglia ha appreso la notizia. Ha ricordato l’infanzia semplice e unita vissuta alla periferia sud di Chicago, e ha rivelato un lato più umano del nuovo pontefice: la sua passione per il baseball e i Chicago White Sox, ereditata in una famiglia sportivamente “divisa”.
Nel Perù, paese in cui il neo-papa ha servito come missionario e vescovo, l’elezione è stata accolta con campane a festa e manifestazioni di affetto popolare. Padre Juan de Dios Rojas, sacerdote di El Callao, lo ha descritto come “un brav’uomo, anche con le persone cattive”, sottolineando la sua vicinanza ai poveri e alle vittime di abusi.
Non sono mancate le reazioni diplomatiche. L’ex presidente cubano Raúl Castro ha espresso apprezzamento per il contributo che Leone XIV potrà offrire “alla pace e al dialogo”, mentre dalla Cina, l’Associazione patriottica cattolica ha inviato un messaggio ufficiale di congratulazioni, a testimonianza della rilevanza globale della sua elezione.
In un mondo segnato da divisioni, guerre e sfide etiche, Leone XIV si presenta come un pontefice del dialogo, della pace e della riconciliazione, erede di una tradizione millenaria ma pronto ad affrontare le urgenze del nostro tempo con spirito agostiniano, cuore missionario e mente globale.
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