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Papa Leone XIV: “Una nuova Rerum Novarum per l’era dell’intelligenza artificiale”

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Città del Vaticano, 10 maggio 2025 – Nella sua prima apparizione pubblica nell’Aula del Sinodo, Papa Leone XIV ha incontrato oggi i cardinali per spiegare le motivazioni alla base della scelta del proprio nome pontificale. Un gesto carico di significato che richiama l’eredità di Leone XIII, autore della storica enciclica Rerum Novarum, con cui nel 1891 affrontò la questione sociale all’alba della prima rivoluzione industriale. “Oggi – ha detto Leone XIV – la Chiesa è chiamata a una nuova Rerum novarum, questa volta per affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale e dei cambiamenti nel mondo del lavoro e della dignità umana”.

Nel suo discorso, il nuovo Pontefice – al secolo cardinale Robert Prevost – ha citato anche Paolo VI, rievocando il messaggio universale pronunciato nel 1963 all’inizio del suo pontificato. “Passi su tutto il mondo come una grande fiamma di fede e di amore”, ha ripetuto, facendolo proprio come augurio per il suo ministero. Papa Leone XIV ha inoltre ribadito la piena adesione al cammino del Concilio Vaticano II, indicando nella collegialità e nell’ascolto del mondo contemporaneo i cardini del suo pontificato.

La figura di Leone XIV emerge subito come potenzialmente decisiva anche sul fronte geopolitico. Il noto giornalista palestinese Wael al-Dahdouh, sopravvissuto a una tragedia familiare nei bombardamenti su Gaza, ha lanciato un appello al nuovo Papa perché usi la propria voce per porre fine alla guerra: “Può fare tanto per Gaza, può assumere una posizione forte per la giustizia”. Il premio Tiziano Terzani, che sarà ritirato simbolicamente a Udine da al-Dahdouh e dal collega Safwat al-Kahlout a nome dei 214 giornalisti palestinesi uccisi, si carica così di una valenza morale e politica. “Il silenzio uccide quanto le bombe”, ha detto al-Dahdouh, invitando l’Europa e le istituzioni internazionali a non restare indifferenti.

Intanto, Leone XIV si prepara alla Messa di inizio pontificato, prevista per domenica 18 maggio in Piazza San Pietro, dove sono attesi circa 250.000 fedeli. Il primo Regina Coeli dalla Loggia centrale di San Pietro avverrà lo stesso giorno. Il Pontefice ha celebrato la sua prima messa nella Cappella Sistina ieri mattina e ha dichiarato di voler “farsi piccolo perché Cristo sia conosciuto”.

Sul fronte interno, Leone XIV ha confermato ad interim tutti gli incarichi della Curia e ha scelto, per ora, di risiedere nell’appartamento del Sant’Uffizio. Resta in sospeso la decisione sulla sua futura dimora nel Palazzo Apostolico.

Non mancano le polemiche. Dure le critiche dell’ultradestra americana, che definisce la sua elezione un “voto anti-Trump”, mentre si riaffacciano vecchie accuse su presunti insabbiamenti di casi di abusi sessuali nel suo passato da vescovo in Perù e a Chicago. La Casa Bianca ha però rassicurato che tra il nuovo Papa e l’ex presidente Trump “non c’è alcun rancore”.

Leone XIV si presenta come una figura di continuità nella dottrina sociale e insieme di apertura verso le nuove frontiere etiche e tecnologiche. Il mondo, e soprattutto i fedeli, osservano ora il suo primo passo, in attesa delle decisioni che ne delineeranno l’identità pastorale.

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