12 maggio 2025 – La Russia non accetterà ultimatum in merito a un cessate il fuoco in Ucraina. A dichiararlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha ribadito la linea espressa in precedenza dal presidente Vladimir Putin. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti, Mosca resta aperta a negoziati diretti con Kiev, ma solo con l’obiettivo di raggiungere una soluzione pacifica duratura, non imposta da pressioni esterne.
Nel frattempo, cresce l’attesa per un possibile incontro tra i due presidenti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che aspetterà Putin in Turchia giovedì, lasciando intendere che potrebbero avviarsi colloqui ad alto livello a Istanbul. Tra le indiscrezioni, anche la possibile presenza dell’ex presidente americano Donald Trump, il quale potrebbe partecipare come figura di mediazione.
Zelensky invita il Papa in Ucraina
In un messaggio su Telegram, Zelensky ha rivelato di aver avuto la prima conversazione telefonica con Papa Francesco, durante la quale lo avrebbe invitato ufficialmente in Ucraina. Al centro del dialogo – ha spiegato il presidente – la delicata questione dei bambini ucraini deportati in Russia, un tema umanitario tra i più dolorosi del conflitto. Il Vaticano ha confermato la telefonata, pur senza fornire ulteriori dettagli sul contenuto della conversazione.
Pressione diplomatica dagli Stati Uniti e dal Regno Unito
Intanto, sul fronte diplomatico internazionale, il Segretario di Stato americano ha avuto ieri un colloquio telefonico con il nuovo ministro degli Esteri britannico, David Lammy. Durante la conversazione, gli Stati Uniti hanno ribadito che la fine dei combattimenti e un cessate il fuoco immediato restano la massima priorità nella gestione del conflitto.
Il contesto resta teso, ma i segnali di apertura a possibili negoziati multilaterali fanno intravedere un cauto spiraglio per la diplomazia, anche se la distanza tra le posizioni di Mosca e Kiev rimane profonda.
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