(Shutterstock) Doha, 14 maggio 2025 – Donald Trump potrebbe svelare già oggi dal Qatar un ambizioso piano per la fine del conflitto nella Striscia di Gaza. Dopo aver fatto tappa in Arabia Saudita, dove ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’impegno saudita a investire 600 miliardi di dollari negli USA, rilanciando il ruolo di Riyadh come partner economico e strategico di Washington in Medio Oriente.
Trump ha inoltre invocato la revoca delle sanzioni contro la Siria e un rafforzamento della pressione diplomatica sull’Iran per un nuovo accordo sul programma nucleare di Teheran. La mossa si inserisce in un più ampio tentativo dell’amministrazione americana di rilanciare la propria influenza nella regione, in un momento cruciale per la sicurezza globale.
Il possibile annuncio del piano di pace per Gaza arriva in una giornata simbolica: oggi ricorre il 77º anniversario della nascita dello Stato di Israele, una data che ogni anno riaccende tensioni e manifestazioni nei territori palestinesi.
Nel frattempo, il conflitto nella Striscia di Gaza non mostra segnali di tregua. Secondo fonti di Al Jazeera, almeno 65 palestinesi sono stati uccisi nella notte in nuovi raid aerei israeliani. Le aree più colpite sarebbero nel nord, in particolare Jabalia, dove si contano almeno 50 vittime. Gli attacchi sono proseguiti anche questa mattina.
Parallelamente, si alza la tensione anche sul fronte yemenita. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno ordinato ai civili di evacuare i porti dello Yemen controllati dai ribelli Houthi, una mossa che solitamente preannuncia azioni militari. Israele ha inoltre dichiarato di aver intercettato un missile lanciato dal territorio yemenita nelle prime ore della giornata.
In serata è prevista una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sullo Yemen, mentre cresce l’attesa per conoscere i contenuti del piano di Trump, che potrebbe ridefinire l’approccio diplomatico americano nella regione e aprire nuovi scenari nel conflitto israelo-palestinese.
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