(Shutterstock) Non ci sarà Vladimir Putin oggi a Istanbul per il tanto atteso faccia a faccia con Volodymyr Zelensky. Il presidente russo ha scelto di non raccogliere la sfida lanciata dal suo omologo ucraino, delegando alle autorità di secondo livello l’apertura delle trattative. Il tavolo negoziale si apre comunque questa mattina presso il Palazzo Dolmabahce, con le delegazioni ufficiali di Russia e Ucraina pronte a confrontarsi sotto l’egida diplomatica della Turchia.
Delegazioni a confronto a Istanbul
A rappresentare la Russia sarà Vladimir Medinsky, consigliere del Cremlino già in passato coinvolto nei colloqui preliminari con Kiev. Dall’altra parte del tavolo, l’Ucraina schiera una delegazione di alto profilo composta dal ministro degli Esteri Andrii Sybiha, dal ministro della Difesa Rustem Umerov e da Andrij Yermak, capo dell’ufficio presidenziale.
Il confronto, il primo diretto dopo settimane di escalation sul campo, si svolgerà in un clima di forte pressione internazionale, con la comunità europea che continua a sostenere l’Ucraina anche con nuove sanzioni verso Mosca.
Zelensky in Turchia, incontro con Erdogan ad Ankara
Nel frattempo, il presidente Zelensky è atteso ad Ankara, dove incontrerà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il leader turco, fin dall’inizio del conflitto, si è ritagliato un ruolo centrale nel tentativo di mediazione tra le parti. Non è escluso che Erdogan cerchi di ottenere un cessate il fuoco temporaneo o almeno l’apertura di corridoi umanitari nelle aree più colpite dalla guerra.
Sanzioni europee e tensioni Mosca-Parigi
Sul fronte europeo, l’UE ha annunciato una nuova serie di sanzioni economiche contro la Russia, che includono ulteriori restrizioni finanziarie e commerciali nei confronti di aziende e individui legati al conflitto. La reazione del Cremlino non si è fatta attendere, e questa volta ha puntato direttamente il dito contro il presidente francese Emmanuel Macron, reo — secondo Mosca — di aver ventilato l’ipotesi di dispiegamento di testate nucleari francesi in Polonia.
Un’accusa gravissima, respinta da Parigi, ma che rischia di innalzare ulteriormente la tensione militare lungo il confine orientale dell’Europa.
Una trattativa tutta da costruire
Nonostante l’assenza di Putin e l’evidente distanza tra le parti, il vertice di Istanbul rappresenta un primo passo verso la possibilità di una mediazione. Le posizioni restano molto distanti, ma la presenza di figure istituzionali di rilievo e il coinvolgimento attivo di Ankara fanno sperare in un possibile spiraglio diplomatico, in un conflitto che dura ormai da oltre due anni.
Leave a Reply