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Ucraina, stallo dopo la telefonata Trump–Putin: nessun cessate il fuoco, gelo tra alleati occidentali

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KIEV – La guerra in Ucraina resta senza spiragli di tregua dopo l’attesa telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, conclusa senza alcun accenno a un cessate il fuoco. Il presidente degli Stati Uniti, parlando dallo Studio Ovale, ha dichiarato che un’eventuale imposizione di nuove sanzioni contro Mosca sarà una “decisione personale” e che “non spetterà a nessun altro”. Un’affermazione che ha lasciato interdetti molti leader europei.

Secondo quanto riportato da Axios, i capi di Stato e di governo che hanno avuto colloqui con Trump nelle ore successive sarebbero rimasti “scioccati dalla deferenza” mostrata dal presidente americano nei confronti del leader del Cremlino. Trump avrebbe infatti escluso categoricamente l’imposizione di nuove sanzioni, nonostante l’inasprimento del conflitto e il blocco dei negoziati di pace. Una posizione che ha sollevato forti perplessità tra gli alleati di Kiev.

Kiev: “Putin prende tempo per continuare la guerra”

Dal fronte ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha commentato l’esito della telefonata con amarezza:

“Putin non vuole negoziare, vuole solo guadagnare tempo per continuare la guerra e consolidare le sue posizioni. Ma noi siamo pronti a nuovi colloqui, anche diretti.”

Nonostante lo scetticismo, Kiev non esclude la ripresa delle trattative, sebbene la diplomazia internazionale sembri momentaneamente impantanata.

Il Vaticano si offre come sede dei negoziati

In un’iniziativa parallela, la premier italiana Giorgia Meloni ha contattato Papa Leone, ricevendo dal Vaticano la conferma della disponibilità a ospitare eventuali colloqui di pace. La leader italiana ha inoltre avuto colloqui telefonici con Zelensky, il presidente francese Macron, il britannico Keir Starmer, il tedesco Friedrich Merz e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

L’obiettivo è ricompattare il fronte occidentale in vista dei prossimi passaggi diplomatici e coordinare una risposta comune, anche di fronte all’apparente disallineamento di Washington.

Europa: dazi aggiuntivi contro Mosca

Nel frattempo, alcuni alleati europei hanno già adottato nuove misure economiche, introducendo dazi aggiuntivi contro la Russia. La decisione è arrivata dopo l’ennesimo stallo nei colloqui ufficiali tra Mosca e Kiev, e come forma di pressione diretta per spingere il Cremlino a riconsiderare le proprie posizioni.

Uno scenario complesso

L’incontro virtuale tra Trump e Putin, anziché riaccendere la speranza di una soluzione diplomatica, ha dunque lasciato un clima di inquietudine e disaccordo tra gli alleati. L’Ucraina resta determinata a difendere la propria sovranità, ma la mancanza di una linea unitaria da parte del fronte occidentale rischia di indebolire gli sforzi per la pace.

La comunità internazionale guarda ora al prossimo G7 e ai movimenti di Mosca per capire se emergerà qualche spiraglio. Ma per il momento, lo stallo sul dossier ucraino sembra destinato a prolungarsi.

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