Washington, 23 maggio 2025 – La decisione è clamorosa e destinata a generare un’ondata di reazioni nel mondo accademico e politico internazionale: l’amministrazione Trump ha revocato a Harvard la certificazione per accogliere studenti internazionali. Lo riporta il New York Times, citando una lettera ufficiale firmata dalla segretaria alla Sicurezza interna, Kristi Noem, in cui si comunica la revoca immediata della partecipazione dell’università al celebre Student and Exchange Visitor Program (SEVP).
“Vi scrivo per informarvi che, con effetto immediato, la certificazione del programma per studenti e visitatori stranieri dell’università di Harvard è revocata”, si legge nella missiva.
Studenti a rischio espulsione
La conseguenza immediata è drammatica: gli studenti internazionali attualmente iscritti ad Harvard dovranno trasferirsi altrove o perdere il loro status legale negli Stati Uniti. Il Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS) ha dichiarato che coloro che non riusciranno a farlo rischiano l’espulsione forzata.
Lo scontro tra Harvard e Casa Bianca
La revoca arriva in un momento di profondo attrito tra Harvard e l’amministrazione Trump. Il DHS accusa l’università di aver permesso ad “agitatori anti-americani e filo-terroristi” di agire impunemente nel campus, con episodi di molestie e aggressioni, in particolare contro studenti ebrei.
“La leadership di Harvard ha creato un ambiente universitario pericoloso”, afferma il Dipartimento, “che ostacola l’ambiente accademico un tempo prestigioso dell’ateneo”.
La risposta di Harvard: “Un attacco illegale e vendicativo”
L’università di Harvard ha reagito con fermezza, definendo l’azione del governo “illegale” e “di ritorsione”. In una nota ufficiale, l’ateneo ha dichiarato:
“Siamo pienamente impegnati a mantenere la nostra capacità di ospitare studenti e studiosi internazionali da oltre 140 Paesi. Questa azione di ritorsione minaccia di arrecare gravi danni alla comunità di Harvard, al nostro paese e mina profondamente la nostra missione accademica e di ricerca”.
Secondo fonti del Dipartimento per la Sicurezza Interna, la decisione è stata presa dopo che Harvard si è rifiutata di fornire informazioni dettagliate su alcuni studenti stranieri titolari di visto, richieste formalmente da Kristi Noem.
Uno strappo senza precedenti
Si tratta di un episodio senza precedenti nei rapporti tra una delle università più prestigiose del mondo e il governo federale. La comunità accademica teme un effetto domino, con altre istituzioni potenzialmente nel mirino dell’amministrazione. Nel frattempo, migliaia di studenti stranieri rischiano di dover interrompere bruscamente i propri studi e lasciare il Paese.
La vicenda, oltre a sollevare preoccupazioni legali e diplomatiche, riaccende il dibattito sul ruolo dell’università, la libertà accademica e la politicizzazione della sicurezza nazionale.
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