(Anas-Mohammed/Shutterstock) GAZA/TEL AVIV – Hamas avrebbe espresso un’opinione generalmente positiva, condivisa anche dalle altre fazioni palestinesi, sulla proposta di tregua avanzata dall’inviato americano Steve Witkoff. Tuttavia, secondo quanto riferisce il canale egiziano Al-Rad, ripreso da diversi media israeliani, il gruppo ha presentato un contro-schema alternativo che riguarda in particolare la tempistica del rilascio degli ostaggi israeliani.
Invece delle due fasi previste nella prima settimana, Hamas propone un rilascio suddiviso in cinque fasi, probabilmente per garantire una progressione più graduale in cambio di concessioni politiche o umanitarie. Una posizione che Israele ha immediatamente bollato come “rifiuto del piano Usa”, evidenziando l’ulteriore distanza tra le parti.
Situazione sul campo
Intanto, la Striscia di Gaza continua a essere teatro di intensi bombardamenti. Almeno sette palestinesi, inclusi membri di un’intera famiglia, sono rimasti uccisi nella mattinata di sabato 31 maggio in seguito a raid aerei israeliani che hanno colpito Gaza City, Khan Yunis e Beit Lahia. Le operazioni si concentrano soprattutto nelle aree considerate roccaforti operative di Hamas.
Il caso di Adam, il bimbo palestinese ferito
Dal fronte umanitario, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato che il piccolo Adam, il bambino palestinese sopravvissuto al raid in cui ha perso la madre e altri nove fratelli, arriverà presto in Italia per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
“Forse l’11 giugno, ma la data è ancora orientativa”, ha precisato il ministro.
L’Italia si è mobilitata per offrire cure e assistenza al minore, simbolo di una tragedia che continua a colpire in modo sproporzionato la popolazione civile della Striscia.
Nel frattempo, la diplomazia internazionale resta in bilico tra speranze di tregua e tensioni sul campo, con Washington, Il Cairo e Doha impegnati a mantenere aperti i canali negoziali.
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