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Putin chiude alla tregua: “Nessuna pace immediata in Ucraina”. Telefonate a Trump e a Papa Leone XIV, clima sempre più teso

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La prospettiva di una tregua in Ucraina si allontana. È quanto emerge da due telefonate di rilievo internazionale che il presidente russo Vladimir Putin ha avuto nelle ultime ore con il presidente Usa Donald Trump e con papa Leone XIV, segnando un nuovo irrigidimento della posizione del Cremlino. Secondo quanto riportato da fonti vicine al governo russo, non ci potrà essere una “pace immediata”: Mosca intende rispondere agli ultimi attacchi ucraini contro aeroporti militari nel territorio russo, che vengono letti come una provocazione e un’escalation deliberata.

Mosca punta il dito contro l’Occidente

La posizione di Putin è netta: i Paesi occidentali sarebbero direttamente coinvolti negli attacchi contro la Russia. Un’accusa esplicita, che si inserisce in una narrativa sempre più intransigente da parte del Cremlino, tesa a giustificare una risposta militare prolungata e ad alimentare l’idea di un complotto esterno contro la Russia.

Telefonata storica con Papa Leone XIV

Particolarmente significativa è la telefonata tra Putin e Papa Leone XIV: si tratta del primo contatto tra il leader russo e un pontefice dall’inizio del conflitto. Con Papa Francesco (Bergoglio), Putin non aveva mai avuto colloqui diretti. Durante la conversazione, il papa ha rivolto un appello affinché Mosca compia un gesto concreto verso la pace, ma secondo indiscrezioni, il capo del Cremlino avrebbe ribadito che le attuali condizioni non consentono alcuna apertura, riaffermando la legittimità dell’azione militare russa.

Tensione diplomatica: no a Zelensky, “Kiev è terroristica”

Il fronte diplomatico è completamente bloccato. Putin ha rifiutato ogni ipotesi di incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusando Kiev di essere ormai “una organizzazione terroristica“, dopo gli ultimi attacchi a infrastrutture civili e militari. Da parte sua, Zelensky ha ribadito che “i negoziati servono solo a Putin per guadagnare tempo”, accusando la Russia di voler prolungare il conflitto per indebolire l’Ucraina e minare la fiducia degli alleati occidentali.

Allarme dagli Stati Uniti: “La NATO sia pronta”

Sul fronte occidentale cresce la preoccupazione. Secondo fonti dell’amministrazione americana, Washington avrebbe messo in allerta la NATO, invitando i Paesi membri a prepararsi alle prossime mosse di Mosca. Un alto funzionario della Difesa USA ha parlato chiaramente: “Il 5% del PIL per la difesa è un obiettivo strategico irrinunciabile”, esortando gli alleati europei a rafforzare la spesa militare e la prontezza operativa.

Uno stallo pericoloso

Il conflitto ucraino si avvia verso una nuova fase di inasprimento, con un dialogo diplomatico completamente fermo e segnali sempre più evidenti di una prolungata guerra di logoramento. La comunità internazionale resta in attesa, ma le prospettive di una de-escalation appaiono sempre più lontane.

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