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Crisi Russia-Ucraina, il Cremlino dopo le parole di Trump: “Serve una condanna forte della comunità internazionale”

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Mosca, 5 giugno 2025 — Il Cremlino ha accolto con freddezza le assicurazioni fornite da Donald Trump al presidente russo Vladimir Putin, secondo cui l’ex presidente americano — e possibile candidato alla Casa Bianca — non era stato informato in anticipo dei recenti attacchi ucraini in territorio russo. Tuttavia, la Russia chiede una netta e forte condanna internazionale, come dichiarato dal portavoce Dmitry Peskov, in un clima già appesantito da tensioni crescenti tra Mosca e l’Occidente.

Putin: “Pace immediata impossibile”

In due telefonate avvenute ieri, una con Trump e una con Papa Leone XIV (nome adottato dal nuovo pontefice, eletto dopo Papa Francesco), Putin ha chiarito che una tregua in Ucraina non è realistica nel breve termine. “Risponderemo agli attacchi ucraini contro i nostri aeroporti”, ha dichiarato il leader del Cremlino, sottolineando come Mosca consideri l’intervento occidentale diretto o indiretto un’escalation inaccettabile.

Telefonata storica con Leone XIV

Particolarmente significativa la conversazione con il nuovo pontefice: è la prima volta dall’inizio della guerra che Putin interloquisce direttamente con un Papa, dopo anni di distanza con Papa Francesco. Durante il colloquio, Leone XIV avrebbe espresso preoccupazione per l’inasprirsi del conflitto e chiesto alla Russia un gesto concreto per riaprire i canali diplomatici. Ma da parte del Cremlino la linea resta rigida: nessuna apertura finché l’Ucraina continuerà a colpire in profondità il territorio russo.

Putin: “Kiev è ormai un’organizzazione terroristica”

Il presidente russo ha inoltre ribadito il suo no a qualsiasi incontro con Volodymyr Zelensky, che accusa apertamente di guidare un’entità che “agisce come un’organizzazione terroristica”. Dall’altro lato, lo stesso presidente ucraino ha respinto ogni ipotesi di negoziato: “Putin usa i colloqui come scusa per guadagnare tempo e portare avanti la guerra”.

Washington: “La NATO sia pronta, Putin si muove”

Nel frattempo, da Washington arriva un messaggio chiaro ai Paesi dell’Alleanza Atlantica: “La NATO deve farsi trovare pronta. Putin sta pianificando nuove mosse”. Gli Stati Uniti chiedono agli alleati di aumentare gli investimenti nella difesa, sottolineando che il 5% del PIL è la soglia minima necessaria per garantire deterrenza credibile nei prossimi mesi.

Scenario teso e incerto

La situazione internazionale resta dunque altamente instabile. L’apertura diplomatica tentata dal Vaticano sembra destinata a infrangersi contro la durezza dei toni di Mosca e Kiev. E mentre l’Europa teme un nuovo ciclo di escalation, la guerra in Ucraina si conferma come uno dei principali fattori di tensione globale, senza spiragli di tregua all’orizzonte.

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