GRAZ (Austria) – Tragedia in una scuola superiore della città di Graz, nel Land austriaco della Stiria, dove una sparatoria ha provocato almeno 11 morti, tra studenti e insegnanti. L’attacco è avvenuto nella mattinata di lunedì 10 giugno, all’interno dell’istituto BORG, situato nel quartiere Lend, in zona Dreischuetzengasse. Il bilancio provvisorio parla anche di numerosi feriti, alcuni dei quali versano in condizioni definite “estremamente critiche” dalle autorità sanitarie.
A premere il grilletto sarebbe stato un ex alunno della scuola, un giovane di 22 anni che, dopo aver aperto il fuoco su due classi, si sarebbe barricato in un bagno dell’istituto e si sarebbe poi tolto la vita. Secondo quanto riportato dal quotidiano austriaco Krone Zeitung, nella sua abitazione è stato ritrovato un biglietto d’addio: il giovane si considerava una vittima di bullismo subito durante il periodo scolastico.
L’allarme è scattato poco dopo le 10 del mattino. Le forze dell’ordine hanno immediatamente isolato l’area e chiesto alla popolazione di non avvicinarsi alla zona dell’istituto, mentre venivano eseguite perquisizioni all’interno dell’edificio. Verso mezzogiorno, la situazione è stata dichiarata “sotto controllo”, ma le operazioni investigative sono ancora in corso.
Il killer, secondo fonti della polizia e della stampa locale, era in possesso legale di un’arma da fuoco e di un fucile da caccia, utilizzati per compiere la strage. Una delle due classi colpite era proprio quella in cui aveva studiato in passato.
Immediata la reazione delle istituzioni. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha espresso “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e al popolo austriaco”.
Per gestire l’emergenza è stato attivato il sistema Manv, la procedura prevista per affrontare un afflusso massiccio di feriti. Le strutture ospedaliere della zona sono state allertate e decine di ambulanze hanno raggiunto il luogo della tragedia in pochi minuti.
L’intero Paese è sotto shock. Si tratta di uno degli episodi più gravi mai avvenuti in un istituto scolastico in Austria. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire il movente e verificare eventuali segnali di allarme trascurati in passato.
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