LOS ANGELES, 11 giugno 2025 – La tensione continua a salire a Los Angeles, dove si susseguono le manifestazioni contro la controversa decisione dell’amministrazione Trump di trasferire 9.000 migranti, tra cui anche cittadini italiani, nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo. Le proteste si sono intensificate nonostante il coprifuoco notturno imposto dalla sindaca Karen Bass, che ha dichiarato lo stato di emergenza in alcune aree del centro cittadino.
Scontri e arresti
La situazione è precipitata durante la notte, quando decine di manifestanti sono stati arrestati per non aver rispettato il coprifuoco, in vigore dalle 20 alle 6 (ora locale). Le forze dell’ordine hanno disperso i gruppi che si erano radunati soprattutto lungo First Street, tra Spring e Alameda, zona interdetta al pubblico in seguito ai disordini dei giorni precedenti.
Il Dipartimento di Polizia di Los Angeles (LAPD) ha confermato in una nota pubblicata su X (ex Twitter) che sono stati effettuati arresti di massa: “I manifestanti si sono rifiutati di disperdersi da un’area dichiarata teatro di assembramento illegale”. La polizia ha inoltre riferito che la situazione resta in evoluzione e nuovi disordini potrebbero verificarsi nelle prossime ore.
La posizione delle autorità
In una conferenza stampa, la sindaca Karen Bass ha spiegato che la decisione di imporre il coprifuoco è stata presa per “fermare vandalismi e saccheggi” e garantire la sicurezza pubblica. “Non possiamo permettere che le proteste degenerino”, ha detto.
Ma la tensione non si ferma ai confini municipali. Il governatore della California, Gavin Newsom, è intervenuto duramente contro le politiche migratorie del presidente Trump, definendo la situazione una “minaccia diretta alla democrazia”.
“La democrazia è sotto attacco davanti ai nostri occhi”, ha dichiarato Newsom. “Trump sta devastando il progetto dei nostri padri fondatori, organizzando una retata militare a Los Angeles e deportando persone in un carcere militare. È l’inizio di qualcosa di molto più grande. La California potrebbe essere la prima, ma non sarà l’ultima”.
Prospettive e timori
Secondo quanto trapela da fonti investigative, tra i migranti destinati a Guantanamo vi sarebbero non solo cittadini centroamericani, ma anche europei, compresi alcuni italiani arrivati negli Stati Uniti senza visto valido o con permessi temporanei scaduti.
Il dibattito si è acceso a livello nazionale e internazionale, con numerose organizzazioni per i diritti umani che denunciano la violazione di trattati internazionali e l’uso improprio di strutture carcerarie militari per la detenzione di migranti civili.
Mentre la Casa Bianca difende il provvedimento come misura “necessaria per la sicurezza nazionale”, la protesta in California sembra destinata a crescere, diventando il simbolo di una frattura sempre più profonda tra governo federale e governi locali.
Leave a Reply