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Guerra tra Israele e Iran: attacco a siti nucleari, esplosioni a Teheran. Cresce la tensione globale

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12 giugno 2025 – Le tensioni tra Israele e Iran sono esplose in un violentissimo attacco lanciato da Tel Aviv contro siti nucleari iraniani in diverse aree del Paese. Le esplosioni più violente si sono registrate a Teheran, dove le prime ore della notte sono state scosse da una raffica di deflagrazioni. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha fatto sapere di stare monitorando i livelli di radiazioni, mentre il mondo osserva con crescente preoccupazione lo sviluppo del conflitto.

Netanyahu: “Attacco riuscito, andremo avanti”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’offensiva «un successo iniziale», annunciando che «l’operazione continuerà per giorni». L’esercito israeliano ha motivato l’attacco come una risposta diretta all’accelerazione del programma nucleare iraniano, che secondo Tel Aviv rappresenta una minaccia esistenziale per lo Stato ebraico.

Iran: morti alti ufficiali e scienziati nucleari

L’Iran ha subito pesanti perdite. Secondo media locali, tra le vittime ci sarebbero sei scienziati nucleari, oltre al capo di stato maggiore e al comandante delle Guardie Rivoluzionarie. Fonti di Iran International, citate dal quotidiano israeliano Ynet, riferiscono inoltre della morte del consigliere politico del leader supremo Ali Khamenei, Ali Shamkhani, in seguito alle gravi ferite riportate durante gli attacchi.

Khamenei: “Il destino di Israele sarà doloroso”

In un discorso infuocato, la guida suprema iraniana Ali Khamenei ha lanciato un monito durissimo: «Il destino di Israele sarà doloroso». Ha poi puntato il dito contro gli Stati Uniti, accusandoli indirettamente di complicità. Il comandante dell’esercito, Abdolrahim Mousavi, ha dichiarato: «Khamenei ha ordinato una punizione esemplare contro Israele. Colpiremo gli autori dell’aggressione».

Reazioni internazionali: Usa si smarcano, l’Italia invoca il dialogo

Gli Stati Uniti hanno precisato di non essere coinvolti nell’azione israeliana. L’ex presidente Donald Trump, intervenendo alla stampa, ha dichiarato che «l’Iran non deve avere una bomba atomica», auspicando però «il ritorno al tavolo dei negoziati». Il senatore repubblicano Marco Rubio ha avvertito: «Teheran non osi colpire interessi americani nella regione».

In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato una riunione d’emergenza alla Farnesina con i vertici della diplomazia italiana, inclusi gli ambasciatori a Teheran, Tel Aviv e in altri Paesi mediorientali. «La nostra posizione è quella del dialogo – ha dichiarato Tajani – e ci auguriamo che il confronto tra Israele e Iran possa riprendere il prima possibile».

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato per il pomeriggio una riunione d’urgenza in videoconferenza con i ministri competenti e i vertici dell’intelligence italiana.

Rischio escalation

Le prossime ore saranno decisive per capire se l’azione militare israeliana resterà circoscritta o se innescherà una reazione a catena nell’intera regione. Cresce il timore di un’escalation che coinvolga anche attori terzi, con possibili ripercussioni sugli equilibri globali.

La comunità internazionale resta in allerta, mentre il Medio Oriente si avvicina pericolosamente a un conflitto aperto tra due delle potenze più influenti e radicali della regione.

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