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Israele-Iran, attacco senza precedenti: 200 caccia bombardano obiettivi strategici, oltre 400 vittime tra morti e feriti. Teheran: “È guerra”

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Il mondo con il fiato sospeso. Cresce il rischio di escalation globale dopo il massiccio raid dell’IDF. Khamenei promette vendetta. Trump: “No alla bomba atomica iraniana, sì ai negoziati”. Meloni convoca il governo, l’ONU in allerta.

GERUSALEMME/TEHERAN – 13 giugno 2025 – Un attacco militare senza precedenti è stato sferrato da Israele contro l’Iran nella notte. Oltre 200 caccia dell’Aeronautica israeliana (IDF) hanno bombardato più di 300 obiettivi militari e strutture connesse al programma nucleare iraniano, colpendo anche il sito di arricchimento di Natanz.

L’operazione, descritta dal premier israeliano Benjamin Netanyahu come “il primo colpo di una campagna che andrà avanti per giorni”, ha provocato almeno 78 morti e 329 feriti nella capitale iraniana, secondo quanto riportato dai media di Teheran. Fonti iraniane confermano inoltre che l’offensiva è proseguita anche nelle ore successive con altri raid selettivi.

Colpiti vertici militari iraniani e scienziati nucleari

Secondo fonti israeliane e conferme parziali dei media locali iraniani, nell’attacco sono rimasti uccisi:

  • Mohammad Bagheri, capo di Stato maggiore delle Forze armate iraniane
  • Hossein Salami, guida dei Pasdaran (Guardie Rivoluzionarie Islamiche)
  • Sei scienziati nucleari legati al programma atomico
  • Alti dirigenti dell’aeronautica dei Pasdaran, colpiti durante una riunione sotterranea, come riferito dal ministro israeliano Israel Katz
Teheran: “È guerra”. Khamenei minaccia “dolore per Israele”

In un discorso durissimo, la Guida Suprema Ali Khamenei ha dichiarato l’attacco israeliano una vera e propria “dichiarazione di guerra”. “Israele ha scelto il proprio destino, sarà doloroso”, ha avvertito. Il regime accusa anche gli Stati Uniti di aver sostenuto indirettamente l’offensiva.

La reazione iraniana non si è fatta attendere: il governo ha ordinato alle Forze Armate di “punire Israele” e ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Nel frattempo, oltre 100 droni iraniani sono stati lanciati verso Israele, ma l’IDF sostiene di averli tutti intercettati prima che raggiungessero il territorio nazionale.

Israele chiude tutte le ambasciate. Il mondo teme l’escalation

Con la tensione alle stelle, Israele ha chiuso tutte le proprie ambasciate nel mondo per motivi di sicurezza. Il rischio di una guerra regionale o peggio di un conflitto su scala globale appare oggi più concreto che mai.

Le reazioni internazionali
  • USA – L’amministrazione americana ha dichiarato di “non essere coinvolta” nell’attacco. L’ex presidente Donald Trump, però, ha ribadito: “L’Iran non può avere l’arma atomica. Serve un accordo, non un conflitto”.
  • NATO – Il segretario generale Mark Rutte ha dichiarato: “La priorità è impedire l’escalation”.
  • Turchia – Ha condannato apertamente l’azione israeliana, chiedendo l’immediata cessazione delle ostilità.
  • Cina e Russia – Hanno espresso “profonda preoccupazione” per l’instabilità generata nel Medio Oriente.
  • Italia – La premier Giorgia Meloni ha convocato d’urgenza i ministri competenti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato: “La posizione dell’Italia è quella del dialogo e della diplomazia”.
  • Senatore Marco Rubio (USA) – Ha ammonito Teheran: “Non colpite interessi americani, la risposta sarà immediata”.
Un fragile equilibrio in frantum

L’attacco israeliano arriva in un momento delicatissimo, con i negoziati sul nucleare iraniano – promossi dagli Stati Uniti – in fase avanzata. L’azione militare rischia ora di sabotare definitivamente il processo diplomatico, facendo precipitare la regione in una spirale di violenza senza precedenti.

Mentre il mondo trattiene il fiato, il Medio Oriente si ritrova sull’orlo di una guerra su larga scala. E la speranza di una soluzione politica sembra, oggi più che mai, appesa a un filo.

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