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Guerra aperta tra Israele e Iran: raid a Teheran, 200 missili su Israele. Il mondo in allerta

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TEHERAN/TEL AVIV – La tensione tra Israele e Iran è esplosa in un conflitto diretto senza precedenti. Per la prima volta dall’inizio della guerra, Israele ha colpito direttamente l’area di Teheran, effettuando raid mirati su obiettivi strategici situati a oltre 1.500 chilometri dal proprio territorio. Tra i bersagli raggiunti figurano i sistemi di difesa aerea, impianti nucleari e persino la zona della residenza della guida suprema Ali Khamenei e il palazzo presidenziale iraniano.

L’operazione, denominata “Rising Lion”, ha sferrato un colpo durissimo contro l’apparato militare iraniano: colpiti vertici dell’esercito e dei pasdaran, tra cui anche alcuni scienziati e il consigliere politico di Khamenei. Fonti di intelligence rivelano che unità del Mossad, infiltrate da mesi in territorio iraniano, avrebbero avuto un ruolo chiave, neutralizzando con droni i sistemi balistici prima dell’attacco.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato: “Se Khamenei continuerà a lanciare missili contro la popolazione israeliana, Teheran andrà in fiamme.”

La risposta iraniana: pioggia di missili su Israele

In risposta all’attacco, l’Iran ha lanciato circa 200 missili balistici in più ondate contro diverse aree israeliane. Forti esplosioni sono state udite nel centro di Tel Aviv, mentre boati hanno scosso Gerusalemme. Secondo fonti militari iraniane, 2.000 missili sarebbero pronti per una seconda ondata di attacchi.

Il nuovo comandante dei pasdaran aveva promesso: “Apriremo a Israele le porte dell’inferno.” L’escalation bellica è accompagnata da forti preoccupazioni sullo stato degli impianti nucleari iraniani, proprio alla vigilia dell’attacco l’AIEA aveva denunciato irregolarità a Natanz e Fordow.

Reazioni internazionali e impatto globale

Il mondo guarda con ansia all’escalation mediorientale. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU è stato convocato d’urgenza, mentre Mosca e Pechino hanno duramente condannato l’attacco israeliano. Gli Stati Uniti, pur affermando di non essere coinvolti, avrebbero informato l’ex presidente Donald Trump in anticipo sull’operazione.

Il conflitto ha fatto tremare i mercati: borse europee in rosso, con 150 miliardi bruciati, Wall Street in caduta libera e prezzi di petrolio e gas in forte rialzo.

L’appello del Papa e il nuovo fronte

A margine della messa giubilare, Papa Leone XIV ha lanciato un appello accorato alla pace: “Responsabilità e ragione devono prevalere. L’unica via per un mondo sicuro e libero dalla minaccia nucleare è il dialogo sincero, fondato sulla giustizia e il bene comune.”

Intanto, l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha dichiarato che la Striscia di Gaza è ora un fronte secondario, con l’Iran diventato l’obiettivo principale dell’operazione militare in corso.

La situazione resta estremamente fluida e critica, con la minaccia di un conflitto su larga scala in Medio Oriente che rischia di travolgere gli equilibri internazionali.

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