TEHERAN – Cresce la tensione tra Iran e Israele dopo l’attacco sferrato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) contro la sede della televisione di Stato iraniana a Teheran. Il governo iraniano ha condannato duramente l’azione, definendola “un atto spregevole e un crimine di guerra”.

Secondo quanto riportato dai media iraniani, l’attacco ha colpito infrastrutture del servizio pubblico di comunicazione, suscitando indignazione e preoccupazione tra le autorità e l’opinione pubblica del Paese. “Colpire un mezzo di informazione civile – ha dichiarato un portavoce del governo – rappresenta una violazione palese del diritto internazionale”.

A stretto giro è arrivata la conferma ufficiale da parte dell’IDF. L’esercito israeliano ha rivendicato l’operazione, spiegando che la sede della tv iraniana sarebbe stata utilizzata per “attività militari sotto copertura civile” da parte delle forze armate iraniane. “Il centro comunicazioni del regime – si legge nella nota diffusa dalle IDF – era impiegato per supportare operazioni militari, sfruttando strutture e mezzi apparentemente civili”.

L’IDF ha anche dichiarato di aver avvertito preventivamente la popolazione prima dell’attacco, utilizzando diversi canali, incluse comunicazioni telefoniche dirette, nel tentativo di limitare i danni ai civili.

L’episodio segna un nuovo punto critico nell’escalation tra i due Paesi, in un contesto già segnato da forti tensioni regionali e accuse reciproche. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere: si teme ora un ulteriore deterioramento dei rapporti e una possibile intensificazione del conflitto.

Resta da chiarire l’entità dei danni provocati dall’attacco e se vi siano vittime o feriti. Le autorità iraniane hanno annunciato l’avvio di un’indagine e hanno sollecitato una risposta da parte della comunità internazionale.