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“È una buona base di partenza. In transizione verso la prossima legislatura, occorre oggi l’ambizione di lanciare una vera e propria ‘fase 2’ della politica economica. Per lasciarci definitivamente alle spalle i vincoli del ‘sentiero stretto’ evocato da Calenda e Bentivogli, abbiamo bisogno di accelerare nella crescita, senza illudere i cittadini italiani che esistano scorciatoie. Serve una politica industriale che – oltre al pur necessario lavoro sulle crisi – si assuma la missione di trainare il Paese verso il futuro. Nei prossimi anni, a partire dai prossimi mesi, le imprese dovranno impegnarsi a investire su se stesse e la propria competitività. Il sistema politico-istituzionale deve creare le condizioni perché si possa sviluppare una strategia industriale capace di contribuire alla modernizzazione e alla competitività dell’Italia, cogliendo tutte le opportunità di creare nuova e buona occupazione”.
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