di BENNY MANOCCHIA – Oggi diremo, a chi interessa, chi vincera’ il festival di Sanremo”. Un pronostico di italiani? Ne fanno tanti… Non avrebbe lo stesso valore delle previsioni di una grossa pubblicazione americana. “Quest’anno a San Remo risultera’ vincitore Il Volo”, ha scritto Eagle. Niente altro. Nessun dettaglio. Nessuna spiegazione. In fondo saranno 24 a contendersi la vittoria. Comunque un pronostico e’ pur sempre una semplice impressione personale.
Molto personale, vorrei aggiungere, se si considera che altre pubblicazioni statunitensi hanno dato addosso al festival di chi “e’ormai stanco e dovrebbe lasciare il passo ad altri”. Tanto torto non ce l’hanno. ll festival di Sanremo ha 69 anni e comincia a dimostrare la sua eta’, tra polemiche, attacchi da destra e da sinistra, commenti negativi, litigi tra cantanti e manager. Cinque serate per 24 cantanti e la gioia, c’e’ da credere, per milioni di italiani.
Ma gli americani (gente strana che e’) trova qualcosa da ridire sull’organizzazione, che permette un sistema arcaico per arrivare al vincitore; che permette la presentazione delle canzoni in lizza molti giorni prima dell’evento. Dov’e’, si chiedono in America, la sorpresa di sentire una nuova canzone soltanto durante le serate? Poi si lamentano per la qualita’ dei nostri cantanti. Ma qui si puo’ anche capire, perche’ i loro commenti negativi hanno un motivo: la gelosia (se non proprio l’invidia).
Infatti dicono: negli anni 70/80 i piu’ importani cantanti americani presero parte al festival creando successi irripetibili. E poi, ricordano i nomi dei migliori: da Dianne Warwick a Louis Armtrong, da Stevie Wonder a Pat Boone a Eartha Kitt, senza trascurare Gene Pittney e Bobby Rydell. Scusatemi,ma gli americani qualche volta rompono… Cosi’,con il permesso di Pier Capponi :”Voi suonate le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane”. E’ vero Modugno, Pizzi, Celentano, Peppino di Capri, Zanicchi, Matia Bazar? Ma non c’e’ abbastanza spazio per tutti…
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