di BENNY MANOCCHIA – Forse ci voleva il virus cinese per rinfocolare in Italia la fiammella del comunismo. Torna a galla il rancore verso l’America (soltanto perche’ la Russia odia l’America e i “compagni” devono seguire le indicazioni del Cremlino); l’Italia dei rossi lascia entrare nello Stivale alcuni cervelloni cubani, che hanno annunciato solennemente: “Andiamo in Italia per aiutare quella nazione…”. Poi appare la bonta’ di Putin, che promette aiuti agli italiani (borsch e vodka). A questo bisogna aggiungere la stampa rossa italiana, che non ha mai cambiato parere: gli italiani sono con noi, continuano a scrivere. 

Intanto Conte viene a Washington, abbraccia il presidente Trump, gli sussurra in un orecchio: l’America e’ la nostra seconda patria… Nessuna meraviglia. Se sei un politico (anzi un politicante) puoi dire tutto, a seconda del copione. Trump lo ha guardato negli occhi e lo ha chiamato Giuseppi my friend.

Tra uomini politici c’e’ un costume molto in uso: tu cerchi di fregare me, io freghero’ te… Conte ha cercato di giocare a ping pong per tenere saldo il suo sedere  sulla poltrona di comando. Ma potra’ andare avanti cosi’? Il virus, prima o poi, scomparira’ e allora si vedra’ chi veramente vuole aiutare l’Italia. Putin e’ tranquillo: abbasta ca cantane bella ciao, pensa.

Trump, che e’ piu’ furbo di Conte, pensa: mo’ vedrai che ti succede! Alla fine, sapete che vi dico? Mio padre spesso ci lasciava fare cose che lui detestava, perche’, disse piu’ di una volta: “Se ci sbatti il muso, impari!”. Impareranno gli italiani a capire che il comunismo e’ una serpe velenosissima? Personalmente credo che non impareranno. Allora lasciamo che ci sbattano il muso. Fa dannatamente male!