(Pixabay) di BENNY MANOCCHIA – AAA elemento forte e capace cercasi per dirigere una nazione allo sbando. L’annuncio procurerebbe una enorme ondata di risposte,di gente pronta a prendere in mano le redini della nostra Italia stanca e consunta. Ma saranno risposte che non verrebbero prese in considerazione. Gli italiani amano il calcio, la pizza e Sofia Loren mi dissero gli americani quando venni qui la prima volta.

Avrei voluto prenderli a pugni. Purtroppo il tempo (che come si sa non sempre la belta’ cancella) ha mutato le mie reazioni. Siamo fatti cosi. Come? Quelli che hanno lasciato l’Italia, i giovani che emigrarono perche’ nauseati dalla situazione nostra, oggi capiscono che in fondo non hanno fatto male. In tanti, molti anni fa, hanno tentato di immettere nella vita italiana qualcosa di nuovo, magari facendo la voce grossa o minacciando azioni di forza. Non ottennero molto.

Anni fa, mafia politica e corruzione vennero affrontate da un certo Benito Mussolini, che ottenne il ringraziamento di una parte italiana, finendo appeso testa in giu’ a Milano, la citta’ di tutto  e di niente. Oggi l’Italia, come un circo che presenta “quadri” nuovi ogni 5 minuti, e’ una forza senza coraggio e senza forza. C’e’un gruppo (il solito)  radicato alle sedie del potere che  ogni giorno dice la stessa cosa: calma che ci pensiamo noi, siamo il futuro o anche che cosa avete di meglio?

Gia’, non c’e’ di meglio. O magni sta minestra o salti sta finestra! I soliti asserviti non stanno tanto male. Vanno con chi gli offre un piatto di pasta e piu’ o meno campano, ottengono anche posticini qua e la’. Il virus? Cambiera’ l’Italia il virus? Si sono chiesti gli italiani di San Francisco. Un giornalista italiano, che rispetto molto, mi ha fatto capire che l’Italia deve cambiare, certo. Ma gli Italiani sono sempre quelli. Quindi, l’Italia non cambiera’.

Il virus ha reso lo Stivale ancora piu’ misero. Il giornalista ha concluso il suo pensiero cosi’: “Da Milano in giu’ morto che cammina”. Era in realta’ moribondo: il virus e’ stato il botto al moribondo.