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“A Parigi si è affermata l’agenda italiana” ha dichiarato, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri, Angelino Alfano “I quattro maggiori Paesi europei non bastano certo a risolvere tutte le complesse e strutturali questioni migratorie. Quella definita a Parigi potrà diventare non si impantani nelle pastoie burocratiche di Bruxelles. Ciò che ho cercato di indicare in questi mesi è che solo coinvolgendo Francia, Germania e Spagna è possibile fornire risposte immediate al problema migratorio dell’Unione, affrontando la gestione dei flussi prima che i migranti arrivino in Italia e cioè lungo le rotte dei Paesi di transito. Il vertice di Parigi dimostra che la diplomazia italiana ha fatto bene a insistere in questi mesi in un rapporto intenso con Parigi, Berlino e Madrid. Ho sempre sostenuto che, chiusa la rotta attraverso la Turchia, l’Europa avrebbe dovuto mettere tutto il suo peso politico e finanziario per chiudere anche quella del Mediterraneo centrale. Per troppo tempo l’Italia è stata lasciata sola in questa azione, come riconoscono ormai anche leader europei quali la cancelliera Merkel e il presidente Juncker. Le conclusioni di Parigi aprono una nuova prospettiva, sottolineando l’esigenza prioritaria di rifinanziare il Trust Fund europeo per l’Africa con il quale si sostengono i progetti contro i trafficanti, per lo sviluppo economico e per l’assistenza dei migranti in Libia, Ciad e Niger”.
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