VIENNA – L’aereo era partito venerdì 10 settembre dall’aeroporto di Vienna, in Austria e avrebbe dovuto raggiungere Berlino. Pochi minuti dopo il decollo, sono stati gli stessi passeggeri seduti in coda ad avvisare l’equipaggio di bordo per fumo in cabina. Alcuni hanno iniziato a urlare, altri a piangere, raccontano i testimoni. Quando la cabina si è riempita di fumo, il personale di bordo ha immediatamente avviato le procedure di sicurezza previste in questo caso. Tuttavia alcuni dei 170 passeggeri hanno sofferto di attacchi di panico.
Secondo un portavoce dell’AUA, il fumo non è entrato nella cabina e i piloti hanno immediatamente indossato le maschere. Il ritorno sulla pista di Vienna è avvenuto senza problemi. I vigili del fuoco dell’aeroporto erano già in attesa sulla pista. I 170 passeggeri sono rimasti illesi e successivamente sono stati prelevati da un altro aereo Austrian Airlines ripartito alle 17:45. Molti viaggiatori hanno però lamentato il fatto che non sono state fatte uscire le maschere a ossigeno.
Secondo quanto riferisce la compagna, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il fumo in cabina sarebbe stato causato di una ventola difettosa nell’abitacolo. L’aereo della compagnia, è stato sottoposto a verifiche tecniche.
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