I test rapidi rilevano la presenza del coronavirus attraverso l’analisi delle sue proteine virali, gli antigeni. Gli ultimi prodotti utilizzati dal sistema sanitario e dai laboratori di analisi sono molto attendibili, ma secondo gli esperti non al pari dei molecolari.
Nello specifico i test di ultima generazione si eseguono come gli altri, inserendo un tampone nei condotti naso faringei, ma si differenziano per la metodica analitica che seguono: l’immunofluorescenza con lettura in microfluidica. Prevedono l’uso di un dispositivo diagnostico che assicura un’analisi più accurata degli altri test antigenici. Sono in genere disponibili in strutture sanitarie o laboratori di analisi.
Tra le caratteristiche, quella di un tempo di lettura dell’esame più lungo degli altri e, spiega il direttore di Microbiologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù Carlo Federico Perno, “sono caratterizzati da sensibilità e specificità elevate”.
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