(ph ANSA) NICOLA ZUCCARO – “Il centrodestra, che rappresenta la maggioranza relativa nell’assemblea chiamata a eleggere il nuovo capo dello Stato, ha il diritto e il dovere di proporre la candidatura al massimo vertice delle istituzioni”. E’ con questa premessa che i leader della stessa coalizione, nel convenire che Silvio Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire questa alta carica istituzionale, hanno chiesto allo stesso di sciogliere la riserva per aprire la corsa alla presidenza della Repubblica che si aprirà ufficialmente alle ore 15 di lunedì 24 gennaio 2022.
In attesa dello scioglimento della stessa, la contrarietà ad una sua candidatura non si è fatta attendere da Enrico Letta e da Giuseppe Conte. Per il leader del PD che, nelle prossime ore, si confronterà con la direzione dello stesso partito, Berlusconi è divisivo, mentre per il leader del Movimento Cinque Stelle è improponibile. Due pareri che, confermando implicitamente l’appoggio all’ipotesi di un Mattarella Bis, servono un assist determinante a Matteo Renzi per andare a segno nella partita per la “conquista” del Quirinale.
Secondo il Leader di Italia Viva, Berlusconi ha fatto un passo indietro, perchè a tutt’oggi (si riferisce alla giornata di venerdì 14 gennaio) non ha i numeri che il presidente di Forza Italia dovrà verificare per la successione a Sergio Mattarella. Quest’ultimo, nel frattempo, in occasione del suo congedo dalla stampa accreditata al Quirinale, ringraziandola per la professionalità profusa e non dubitando che la stessa verrà confermata anche al suo successore, ha fatto intendere che il suo è un addio.
Il medesimo saluto con un Draghi ancora in corsa per il Colle più alto di Roma (come si intuirebbe dall’ambasciata di Gianni Letta a Palazzo Chigi nella mattinata di venerdì 14 gennaio) rende il futuro politico-istituzionale dell’Italia ulteriormente incerto e complicato.
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