KIEV – Oltre cinquemila persone hanno già lasciato Sumy. Dopo l’annuncio di martedi della autorità russe, si attendono oggi nuove partenze. Intanto, a Kiev risuona l’allarme antiaereo. “Allerta aerea sull’area di Kiev. Minaccia di un attacco missilistico. Tutti subito nei rifugi”, ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione regionale di Kiev Oleksiy Kuleba.
Nel frattempo si stringe la morsa attorno alla capitale, anche se dal lato est le truppe di Mosca sarebbero ancora a circa 60 km di distanza, molto più distanti della colonna in stallo a nord. Secondo Washington, i russi sarebbero apparentemente “demoralizzati” e afflitti da problemi logistici e di sostentamento.
I servizi di emergenza ucraini riportano di un bombardamento aereo sulla cittadina di Malyn, nella regione di Zhytomyr, a ovest di Kiev, dove cinque persone, tra cui due bambini di meno di un anno, sono morte dopo la distruzione di sette case.
Nel sud del paese Mariupol è “isolata” ma combatte ancora. Dopo la presa della città di Kherson, pare che Mosca valuti di attaccare il porto di Odessa da terra. L’operazione potrebbe essere affiancata da un blitz anfibio, considerando che i russi hanno 11 navi anfibie nella regione. Finora Mosca ha lanciato quasi 670 missili che hanno colpito aree abitate da civili.
“Critica la situazione a Izyum, non distante Kharkiv, dove gli occupanti russi hanno posto l’assedio alla città e la stanno distruggendo”, si legge sul canale Telegram della polizia ucraina.
Preoccupa poi la situazione nelle centrali nucleari. La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya è ora sotto il pieno controllo delle forze militari russe. Lo riferisce la Guardia nazionale russa. Circa 240 militari ucraini a guardia della centrale avrebbero deposto le armi “per tornare a casa”, sostengono i militari di Mosca, che precisano che le attività della centrale proseguono regolarmente.
Sul fronte diplomatico, la Tass conferma dell’incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino. Sergey Lavrov e Dmitry Kuleba si vedranno in un trilaterale con l’omologo turco ad Antalya, a margine del Forum diplomatico internazionale.
Leave a Reply