(ph: Zelensky Instagram) KIEV – Il riferimento al “rischio reale” di una terza guerra mondiale da parte del ministro degli Esteri russo Lavrov è per il suo omologo ucraino Kuleba un chiaro segnale di difficoltà.
Alla fine di un’altra giornata di raid su obiettivi strategici ucraini, ieri sera il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista tv ha alzato i toni dello scontro con l’Occidente accusando la Nato di entrare in una guerra per procura con Mosca attraverso la fornitura di armi all’Ucraina. Ha quindi paventato il rischio “reale” di un terzo conflitto mondiale, affermando comunque che una guerra nucleare è inaccettabile secondo la Russia.
Mosca “ha perso l’ultima speranza di spaventare il mondo nel suo sostenere l’Ucraina”, ha scritto poco dopo su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. “Il discorso di un ‘reale’ pericolo di Terza guerra mondiale significa solo che Mosca avverte la sconfitta”, ha aggiunto.
Per l’intelligence militare britannica, l’Ucraina si prepara intanto a un attacco da sud.
L’esercito ucraino ha distrutto un deposito di munizioni e ucciso 70 soldati russi nella zona di Velyka Aleksandrovka, nella regione di Kherson (sud).
E nel suo ultimo video-discorso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che in Ucraina si decide il destino del mondo democratico.
Il presidente ucraino, nel suo ultimo videomessaggio, è tornato a paragonare il suo omologo russo Vladimir Putin ad Adolf Hitler e a rimarcare l’importanza di fermarlo. “Tutti nel mondo, anche coloro che non ci sostengono apertamente, concordano sul fatto che è in Ucraina che si decide il destino dell’Europa e della sicurezza globale, il destino del sistema democratico. La Russia – ha detto Zelensky – può spendere enormi risorse per sostenere la guerra e per opporsi anche all’intero mondo libero, ma le lezioni della storia sono ben note: se hai intenzione di costruire un Reich millenario, perdi”.
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