(ph: lev radin/Shutterstock) ROMA – Il presidente Usa firma un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina e finisce nella lista nera della Russia insieme a un migliaio di altri connazionali. Intanto Erdogan sente i presidenti di Finlandia e Svezia e chiede più impegno e sicurezza contro i “terroristi curdi”.
La guerra in Ucraina può terminare solo con mezzi “diplomatici”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, parlando ad un canale tv ucraino, mentre i negoziati tra Mosca e Kiev sono ad un punto morto.
La guerra “sarà sanguinosa, si combatterà, ma si concluderà definitivamente con la diplomazia”, ha detto Zelensky.
L’impianto è “totalmente sotto il controllo delle forze armate russe”: lo ha annunciato nella serata di ieri la Difesa di Mosca, dopo che il ministro Serghei Shoigu che ha comunicato al presidente Vladimir Putin “la fine dell’operazione e la completa liberazione” della fonderia.
In meno di 100 ore dall’inizio delle evacuazioni, un totale di 2.439 combattenti ucraini si è arreso consegnandosi al nemico, come ordinato del resto dallo Stato maggiore di Kiev visto che era “impossibile sbloccare” lo stallo “con mezzi militari”, ha spiegato il presidente Volodymyr Zelensky.
La resa, dopo 86 giorni di resistenza, dei combattenti ucraini segna la caduta dell’acciaieria simbolo della difesa di Mariupol e dell’Ucraina.
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