La retorica incendiaria tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha raggiunto nuovi livelli di intensità, questa volta con accuse reciproche relative alla Shoah e al nazismo.
Putin ha definito “disgustoso” il fatto che Zelensky, di origine ebraica, si presti a “coprire la glorificazione del nazismo e coloro che hanno guidato l’Olocausto in Ucraina”. Questa dichiarazione è intervenuta in un momento in cui le tensioni tra Russia e Ucraina sono già estremamente alte a causa del conflitto in corso nell’Ucraina orientale.
La risposta ucraina non si è fatta attendere, con un portavoce di Kiev che ha accusato Putin di utilizzare la Shoah “come giustificazione per i crimini di guerra russi in Ucraina”. Questa aspra polemica ha sottolineato ulteriormente la profonda divisione tra i due paesi.
Le accuse relative alla Shoah e al nazismo sono particolarmente sensibili, dato il passato storico della Seconda Guerra Mondiale e l’olocausto ebreo. Questa retorica provocatoria rappresenta un ostacolo ulteriore nel tentativo di risolvere il conflitto in corso nell’Ucraina orientale e rafforza la necessità di sforzi diplomatici per calmare le tensioni regionali.
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