La situazione nella Striscia di Gaza raggiunge livelli critici con l’arrivo dei tank israeliani nel centro di Khan Yunis, impedendo ulteriori aiuti ai profughi disperati. L’Onu avverte che potrebbe aprirsi uno scenario ancora più infernale, con oltre 16mila palestinesi uccisi dal 7 ottobre.
Il primo ministro israeliano Netanyahu lancia una dura dichiarazione, affermando che Israele non cederà a eventuali ostaggi. Nel frattempo, il vicedirettore dell’ospedale pediatrico israeliano più grande, Omer Niv, riferisce di abusi sessuali su alcuni bambini rapiti da Hamas a Gaza.
Fonti statunitensi indicano che l’operazione attuale si concluderà a gennaio, seguita da un passaggio a una strategia a bassa intensità. Inoltre, Israele revoca il visto al coordinatore umanitario dell’Onu, ma il Segretario Generale Guterres conferma la “piena fiducia” nel suo operato. La comunità internazionale segue con preoccupazione gli sviluppi di questa crisi umanitaria senza precedenti.
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