Ilaria Salis in tribunale a Budapest senza manette

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BUDAPEST – Ilaria Salis, la 39enne attivista italiana, si è presentata in tribunale a Budapest per la terza udienza del processo a suo carico, con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Per la prima volta, Salis è stata portata in aula senza manette e catene alle caviglie, arrivando in taxi assieme ai suoi genitori. All’esterno del tribunale, era attesa da giornalisti e amici, tra cui anche il noto fumettista Zerocalcare.

Udienza e proteste

Durante l’udienza, il giudice Josef Szos ha rivelato l’indirizzo dove Salis sta scontando i domiciliari, suscitando immediate proteste da parte del padre, Roberto Salis, che ha sollecitato l’intervento dell’ambasciatore italiano Manuel Jacoangeli. “L’indirizzo non dovrebbe essere rivelato, anzi protetto e non va inserito nel verbale”, ha dichiarato l’avvocato della difesa Gyorgy Magyar.

Domiciliari e condizioni detentive

Da ieri, Ilaria Salis si trova agli arresti domiciliari in un appartamento di Budapest, dopo aver trascorso oltre 15 mesi in prigione. Durante la sua detenzione, ha vissuto in condizioni estremamente difficili, come lei stessa ha raccontato: “in una cella minuscola e senz’aria, tra gli scarafaggi”. La concessione dei domiciliari le ha permesso di affrontare il processo senza manette e catene alle caviglie. Salis è accusata di aver aggredito militanti di estrema destra e di far parte di un’associazione criminale. Nonostante le persone aggredite non abbiano sporto denuncia e abbiano riportato prognosi tra i 5 e gli 8 giorni, l’attivista rischia una pena fino a 24 anni.

Le parole del padre

”Ilaria è molto provata, per 16 mesi ha perso i contatti con la civiltà ed è stata informata solo dalla propaganda di Orban. È molto pallida, ha parecchie punture di cimici per cui adesso aspettiamo che si riprenda. Deve rimettersi a posto fisicamente e poi entrerà a pieno titolo nella campagna elettorale”, ha dichiarato il padre Roberto Salis. La famiglia e i legali italiani di Ilaria puntano a riportarla in Italia, libera o al massimo ai domiciliari, e presenteranno questa richiesta “a breve”.

Ilaria Salis è una delle figure di spicco della lotta antifascista e la sua vicenda continua a suscitare attenzione e solidarietà, sia in Italia che a livello internazionale.

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