Nelle ultime ore, fonti di intelligence occidentali hanno segnalato la possibilità che l’Iran e Hezbollah scelgano “il giorno più triste del calendario ebraico” per rispondere alla serie di omicidi compiuti da Israele. Il “Tisha B’Av”, che ricorda la “Distruzione del Tempio” e cade il 12 o 13 agosto, potrebbe essere il momento prescelto per un attacco.
Gli Stati Uniti, preoccupati dalle minacce, stanno preparando l’invio di ulteriori aerei da combattimento in Medio Oriente. Nel frattempo, l’esercito e l’aviazione israeliani si dichiarano pronti sia alla difesa che all’attacco, come riportato dalla televisione israeliana Canale 12.
Escalation di tensioni e minacce nella Regione
La situazione è ulteriormente complicata dagli Houthi dello Yemen, che hanno promesso una “risposta militare” alla “pericolosa escalation” causata da Israele. Secondo il canale televisivo saudita Al-Hadth, una raffica di razzi è stata lanciata dal Libano verso gli insediamenti della Galilea in Israele, attivando allarmi aerei in numerosi insediamenti della zona.
Anche Al Jazeera ha riferito che le sirene hanno suonato in nove città della Galilea occidentale, al confine con il Libano, dopo due giorni di relativa calma sul fronte settentrionale. Questo avviene in seguito all’assassinio del leader di Hezbollah, Fouad Shukr, nel sobborgo meridionale di Beirut. Il corrispondente di Al Jazeera ha confermato il lancio di missili dal Libano verso posizioni israeliane nella Galilea occidentale.
Hezbollah rivendica attacco con decine di missili
Il movimento libanese Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato “decine” di missili verso il nord di Israele. Da parte israeliana, il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) ha confermato che cinque missili sono stati lanciati dal Libano sulla Galilea, e che due di questi sono stati intercettati, come riportato da Ynet.
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