Il ministro della Sanità libanese ha annunciato un tragico bilancio a seguito delle esplosioni di ricetrasmittenti appartenenti ai miliziani di Hezbollah avvenute nel sud del Libano e nella periferia sud di Beirut. Al momento, si contano almeno 7 morti e oltre 2.750 feriti, tra cui anche Mojtaba Amani, l’ambasciatore iraniano in Libano. Tra le vittime figurano una bambina di 10 anni e il figlio del deputato libanese di Hezbollah, Ali Ammar.
Tensioni crescenti tra Israele e Libano
Le tensioni tra Israele e Hezbollah si fanno sempre più gravi. Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, ha commentato la situazione affermando:
“Siamo stati flessibili e abbiamo dato molto tempo per una soluzione diplomatica. Ora siamo più vicini alla guerra, una guerra violenta che minaccerà molte parti di Israele. Chiunque abbia la capacità di scongiurare questa possibilità deve farlo”.
Intanto, si attende un importante cambiamento nel governo israeliano, dove il primo ministro Benjamin Netanyahu sarebbe in procinto di sostituire il ministro della Difesa Yoav Gallant con il falco Gideon Saar, a causa di recenti disaccordi sulla gestione del dossier libanese. Nel frattempo, l’ufficio di Netanyahu ha definito il ritorno dei residenti del nord di Israele alle loro case come un “obiettivo di guerra”, sottolineando la gravità della situazione.
Crisi regionale: diplomazia e minacce
Sul fronte diplomatico, il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà oggi in Egitto per discutere di una possibile tregua nella Striscia di Gaza, mentre il presidente palestinese Abu Mazen è atteso in Spagna. Questa sera, si terrà una sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per votare sull’occupazione israeliana dei Territori palestinesi.
La situazione si è ulteriormente complicata con l’attacco di un missile da parte dei ribelli Houthi dello Yemen che, per la prima volta, ha superato le difese contraeree israeliane, colpendo il territorio. Il primo ministro israeliano ha promesso una dura risposta, mentre gli Houthi minacciano attacchi più massicci nelle prossime ore, accrescendo ulteriormente le tensioni nella regione.
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