(Youssef War/Shutterstock) Hezbollah ha dichiarato che Israele “pagherà” per le sue azioni e ha ribadito il proprio sostegno alla Striscia di Gaza, in risposta ai recenti sviluppi del conflitto. “Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno della Striscia di Gaza”, hanno affermato i miliziani libanesi in una dichiarazione diffusa su Telegram. L’organizzazione ha inoltre promesso “una dura resa dei conti” contro Israele per il “massacro” avvenuto ieri, facendo riferimento agli scontri e agli attacchi nella Striscia.
Sul fronte opposto, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato che quattro soldati israeliani sono stati uccisi durante i combattimenti a Rafah, nel sud di Gaza. Tra le vittime si annovera la sergente paramedico Agam Naim, 20 anni, prima soldatessa a morire nell’attuale offensiva di terra contro Hamas. Con questi ultimi scontri, il bilancio totale delle vittime israeliane nell’operazione è salito a 348.
Misterioso attacco con cercapersone in Libano e Siria
Parallelamente, emergono dettagli preoccupanti su un attacco che avrebbe coinvolto Hezbollah. Fonti riportano che lo scoppio simultaneo di migliaia di cercapersone, utilizzati da esponenti del gruppo in Libano e Siria, ha causato almeno 18 morti e circa 4.000 feriti, tra cui l’ambasciatore iraniano a Beirut. Le esplosioni sarebbero state provocate da ordigni piazzati nei dispositivi, presumibilmente dal Mossad, prima della loro distribuzione.
Blocco dei voli su Israele
In seguito all’escalation del conflitto, diverse compagnie aeree europee, tra cui Lufthansa, Air France e British Airways, hanno deciso di sospendere i voli da e per Israele, aggiungendo ulteriore tensione alla situazione già critica nella regione.
La situazione rimane altamente instabile, con il rischio di un’escalation ulteriore tra Israele, Hezbollah e le fazioni palestinesi, in un conflitto che sembra non mostrare segnali di attenuazione.
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