Israele ha intensificato le operazioni militari in Libano, colpendo oltre 1.500 obiettivi di Hezbollah in circa 200 aree diverse del Paese. Secondo quanto comunicato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), sono stati distrutti 400 lanciarazzi a medio raggio, 70 depositi di armi e circa 80 droni e missili da crociera. L’escalation fa parte della risposta di Israele agli attacchi e alle tensioni crescenti nella regione.
Nel corso dei raid aerei, due dipendenti dell’UNHCR sono rimasti uccisi. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha espresso il proprio cordoglio tramite un messaggio pubblicato su X (ex Twitter), denunciando l’alto numero di vittime civili che i bombardamenti stanno provocando in Libano.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è intervenuto all’ONU, ribadendo l’importanza di un cessate il fuoco immediato e sollecitando il ritorno degli ostaggi, esprimendo che questi ultimi “non hanno chiesto questa guerra, iniziata da Hamas.” Biden ha riaffermato la sua convinzione che la soluzione ideale per il conflitto rimanga quella dei due Stati.
Nel frattempo, Beirut ha confermato che i raid israeliani hanno causato oltre 500 morti.
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