Tensione tra Iran e Israele: Khamenei promette azioni decise, Biden cerca di evitare una guerra totale

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L’Iran ha intensificato la sua retorica contro Israele, con la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha ribadito in due occasioni che la Repubblica islamica non “esiterà” né “ritarderà” eventuali azioni contro lo Stato ebraico. Durante il suo discorso pubblico, seguito alla commemorazione di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, Khamenei ha definito Israele un regime “vampiro” e ha attaccato gli Stati Uniti, descrivendoli come un “cane rabbioso” nella regione. Il leader iraniano ha assicurato che l’Iran agirà con “forza e fermezza” in qualsiasi azione necessaria contro Israele.

Nel frattempo, una fonte vicina a Hezbollah ha dichiarato all’AFP che Nasrallah, ucciso recentemente, è stato sepolto “provvisoriamente” in un luogo segreto per motivi di sicurezza.

Sul fronte israeliano, l’esercito ha condotto un pesante attacco aereo a Beirut durante la notte, con l’obiettivo di colpire il quartier generale dell’intelligence di Hezbollah. Secondo fonti del New York Times e di Axios, l’attacco mirava a Hashem Safieddine, capo del consiglio esecutivo di Hezbollah e possibile successore di Nasrallah. Gli scontri si estendono anche allo Yemen, con attacchi segnalati a Sanaa e Hodeidah, riferiti dall’emittente Houthi Al Masirah TV e da testimoni locali.

Sul fronte internazionale, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commentato la situazione, cercando di smorzare i timori di un conflitto su larga scala. “Non credo che ci sarà una guerra totale. Penso che possiamo evitarla,” ha dichiarato Biden ai reporter, ma ha ammesso che ci sono ancora molti passi da compiere per mantenere la pace. Alla domanda su un possibile invio di truppe americane per supportare Israele, Biden ha risposto: “Abbiamo già aiutato Israele. Proteggeremo Israele”, confermando il continuo sostegno di Washington allo storico alleato nella regione.

Questa escalation rappresenta un momento critico nelle già complicate dinamiche del Medio Oriente, con il rischio di un conflitto regionale che potrebbe coinvolgere attori globali. Mentre l’Iran alza il livello della minaccia, Israele continua a perseguire operazioni militari mirate, cercando di colpire i vertici di Hezbollah. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se gli sforzi diplomatici internazionali riusciranno a evitare una guerra aperta.

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