Questa mattina, una pattuglia del contingente italiano di Unifil ha individuato una serie di ordigni esplosivi incendiari lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, situata nel sud del Libano. Gli ordigni sono stati scoperti durante un movimento logistico del contingente e, grazie al pronto intervento di un team di artificieri italiani, l’area è stata messa in sicurezza, evitando potenziali esplosioni e danni.
L’episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione nell’area, aggravato dal conflitto in corso tra Israele e Hezbollah. Nelle ultime ore, il bilancio delle vittime del raid israeliano su Aitou, una città a maggioranza cristiana situata nel nord del Libano, è salito a 22. È la prima volta che il villaggio, situato in una regione montuosa tradizionalmente lontana dalle violenze, viene colpito da quando è scoppiata la guerra aperta tra Hezbollah e Israele, iniziata lo scorso 23 settembre.
L’attacco ad Aitou rappresenta un’escalation significativa, colpendo una comunità che finora era rimasta fuori dalle principali aree di scontro, e sottolinea la diffusione del conflitto in nuove regioni del Paese. La situazione sul campo rimane estremamente tesa, con gli sforzi diplomatici che faticano a contenere la violenza.
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