BEIRUT – Un raid aereo israeliano ha colpito il sud della capitale del Libano, Beirut, nelle ultime ore. L’attacco è avvenuto circa un’ora dopo che l’Idf (Israel Defense Forces) ha ordinato l’evacuazione dei residenti della zona. Colonne di fumo nero si sono alzate tra i palazzi di Haret Hreik, un quartiere noto per la presenza di Hezbollah, gruppo militante sciita libanese. L’attacco segue un’escalation delle tensioni tra Israele e il Libano, alimentate dal lancio di circa 50 proiettili dal territorio libanese verso Israele, come riportato dall’Idf sul proprio canale Telegram.
La situazione rimane altamente tesa, e l’escalation militare solleva preoccupazioni a livello internazionale. In questo contesto, la premier italiana Giorgia Meloni ha criticato duramente gli attacchi israeliani che hanno colpito le forze di pace dell’UNIFIL (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite), di cui l’Italia fa parte con una presenza significativa di soldati. “Non ci ritiriamo dal Libano”, ha dichiarato Meloni, sottolineando l’impegno dell’Italia a sostegno della stabilità nell’area. La premier ha inoltre annunciato una visita ufficiale a Beirut prevista per venerdì, durante la quale incontrerà le autorità locali e i contingenti italiani.
Nel frattempo, dagli Stati Uniti arrivano pressioni diplomatiche su Israele. Il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno inviato una lettera al governo israeliano, esortando l’adozione di misure concrete per migliorare la situazione umanitaria nell’area entro 30 giorni. Questa richiesta riflette la crescente preoccupazione internazionale per le conseguenze del conflitto sui civili, non solo in Libano, ma anche nei territori palestinesi e nelle aree di confine tra Israele e Libano.
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