Hezbollah ha rivendicato un attacco contro Israele, annunciando di aver lanciato una “raffica di razzi” contro la base dell’Unità 8200 a Tel Aviv, situata presso il quartier generale del Mossad, e di aver colpito una batteria dell’Iron Dome, il sistema di difesa antiaereo, nel centro di Israele. La notizia è stata riportata dai media israeliani, alimentando ulteriormente le tensioni già alte nella regione.
Le sirene di allarme hanno suonato nel centro di Tel Aviv alle prime luci dell’alba, intorno alle 6:45, e poco dopo è stato udito il boato di un’esplosione. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno confermato di aver intercettato “obiettivi aerei” e razzi, senza però registrare feriti.
Parallelamente, le autorità libanesi hanno riferito che quattro persone, tra cui un bambino, sono rimaste uccise in attacchi aerei israeliani vicino al più grande ospedale pubblico del Paese. Almeno 20 persone sono rimaste ferite. Questo nuovo raid si inserisce in un contesto di crescente violenza lungo il confine tra Israele e Libano, dove gli scontri tra Hezbollah e le forze israeliane si sono intensificati nelle ultime settimane.
L’escalation di violenze avviene mentre il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è in missione diplomatica in Israele. Blinken è atteso oggi per un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nel tentativo di riportare la calma e discutere di possibili soluzioni diplomatiche in un momento di crisi per la sicurezza regionale.
La situazione resta critica, con il rischio di un allargamento del conflitto. I continui lanci di razzi e i raid aerei, insieme alle vittime civili, fanno temere un ulteriore deterioramento della situazione tra Israele e Hezbollah, con il coinvolgimento di altre potenze regionali e internazionali che cercano di mediare una tregua.
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