Israele: Netanyahu rimuove Gallant dalla Difesa, nuove nomine al Governo tra scandali e alta tensione regionale

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rimosso Yoav Gallant dall’incarico di ministro della Difesa, affidando il ruolo a Israel Katz, ex ministro degli Esteri. Al suo posto, alla guida del ministero degli Esteri, è stato nominato Gideon Saar. L’annuncio arriva dall’ufficio di Netanyahu, che ha spiegato la sua decisione come una conseguenza della “sfiducia” emersa negli ultimi mesi: “Nonostante l’iniziale collaborazione, la fiducia tra me e il ministro della Difesa si è incrinata”, ha dichiarato Netanyahu.

La rimozione di Gallant giunge in un momento di grande instabilità interna per il governo israeliano, complicata da tensioni regionali e da una serie di indagini che coinvolgono l’amministrazione Netanyahu. Proprio sabato sera, la polizia ha fatto irruzione negli uffici del primo ministro a Tel Aviv, un’azione che Channel 12 ha definito senza precedenti. Rimangono ancora da chiarire i motivi esatti dell’operazione, ma si ipotizza possa essere legata all’indagine su una fuga di notizie riguardanti l’intelligence, o alla recente inchiesta su presunti tentativi di falsificazione dei verbali delle riunioni di gabinetto di guerra. L’episodio aggiunge ulteriore pressione al governo, già oggetto di intense critiche interne.

Cresce la Tensione con l’Iran: “Non mettere alla prova la nostra volontà”

Nel frattempo, la situazione si complica ulteriormente sul fronte internazionale. Cresce la tensione tra Israele e l’Iran, che non riconosce la legittimità del “regime sionista”. Abbas Araghchi, ministro degli Esteri iraniano, ha ribadito la posizione dell’Iran durante una visita in Pakistan, avvertendo Israele di “non mettere alla prova” la volontà del Paese. A Islamabad, Araghchi ha in programma incontri con le autorità pakistane per discutere gli sviluppi bilaterali e regionali.

Questo contesto di alta tensione internazionale, unito alle pressioni interne, pone Netanyahu e il suo governo di fronte a sfide politiche e diplomatiche complesse. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere come Israele intenda gestire le questioni interne e le sfide diplomatiche sullo scacchiere medio-orientale.

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