(Pixabay) Hezbollah ha dato una risposta interlocutoria, definita come un “sì, ma”, alla bozza di accordo per il cessate il fuoco con Israele, presentata dagli Stati Uniti. La conferma arriva dal corrispondente di Axios negli USA, dopo che la televisione libanese Lbci ha riportato che il Libano avrebbe informato l’amministrazione Biden della posizione positiva ma condizionata del movimento sciita.
I negoziati, secondo quanto riferito, continuano per chiudere i punti ancora in sospeso. L’accordo proposto dagli USA rappresenta un tentativo di ridurre le tensioni crescenti lungo il confine israelo-libanese, intensificatesi negli ultimi mesi in parallelo al conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.
L’affondo del Papa sulla situazione a Gaza
In un intervento che ha sollevato ampio dibattito, Papa Francesco ha duramente criticato gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Nel suo nuovo libro, il pontefice chiede di “indagare” se gli eventi in corso a Gaza possano essere definiti come un “genocidio”. Le parole del Papa riflettono una crescente preoccupazione internazionale per la situazione umanitaria nella regione, dove migliaia di civili hanno perso la vita o sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni.
La replica di Israele
La risposta di Israele non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale, il governo israeliano ha ribadito che il 7 ottobre 2023 il paese ha subito un “massacro genocida” ad opera di Hamas, con la morte di centinaia di cittadini israeliani. Da quel momento, secondo Israele, ogni azione militare intrapresa è stata esercitata come parte del “diritto di autodifesa” contro una minaccia esistenziale.
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